Reddito di cittadinanza, reato solo le dichiarazioni false volte a ottenere un beneficio non spettante
Lo precisano le Sezioni Unite penale con la sentenza 49686/2023
La disciplina istitutiva del reddito di cittadinanza stabilisce che salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio, renda o utilizzi dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero ometta informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni.
La Terza Sezione penale della Corte di Cassazione con ordinanza n. 2588 dell’11 ottobre 2022, rilevata l’esistenza di un contrasto giurisprudenziale sulla questione, ha rimesso...