Penale

Responsabilità enti, il rappresentante legale imputato del reato non può nominare il difensore della stessa società

L’incompatibilità sorge dal momento in cui viene comunicata l’informazione di garanzia al rappresentante legale che sia autore del reato tributario presupposto della responsabilità amministrativa dell’ente

di Paola Rossi

Sussiste piena incompatibilità tra l’essere il rappresentante legale dell’ente, imputato del reato presupposto, e la legittimazione a nominare per quest’ultimo il difensore in caso di contestata responsabilità amministrativa tramite comunicazione dell’informazione di garanzia. L’incompatibilità sussiste anche per la fase cautelare.

La Corte di cassazione - con la sentenza n. 10930/2025 - ha fornito l’interpretazione delle regole applicabili al caso del responsabile penale che sia unico socio di Srl e la necessità di nominare un difensore dell’ente responsabile in via amministrativa a norma del Dlgs 231/2001.

Nel caso concreto il ricorrente amministratore e socio unico di Srl aveva proposto domanda di riesame contro il sequestro preventivo subito, tanto a titolo personale quanto in nome dell’ente. Ma la nomina del difensore fatta dal rappresentate legale imputato del reato tributario presupposto era illegittimamente realizzata in quanto fatta in violazione del divieto di rappresentanza dell’ente da parte del responsabile penale. Ma l’istanza di riesame era stata dichiarata inammissibile proprio in quanto proposta dal rappresentante legale in pieno conflitto di interessi. Infatti, in base all’articolo 39 del Dlgs 231 - che regola la rappresentanza in giudizio - emerge che di regola l’ente partecipa al procedimento penale con il proprio rappresentante legale, salvo che questi sia imputato del reato da cui dipende l’illecito amministrativo.

Ma il punto sta sul quando tale incompatibilità si concretizzi. In effetti essa sorge dal momento in cui è comunicata al rappresentante legale l’informazione di garanzia nei confronti dell’ente.

Riteneva il ricorrente - che non ha dimostrato la mancata conoscenza dell’informazione nei confronti dell’ente - che pur accertata l’incompatibilità della nomina del difensore da parte del responsabile del reato l’istanza di riesame non doveva essere ritenuta inammissibile e che il giudice avrebbe dovuto invece, provvedere alla nomina di un difensore di ufficio e procedere al giudizio cautelare. Soluzione respinta come non valida dalla Cassazione che ritiene l’azione contro la misura cautelare illegittimamente proposta come stabilito dal provvedimento impugnato.

Infine, il ricorrente indicava come eccezione, all’incompatibilità contestata, la circostanza di essere unico socio paragonando la propria situazione (società unipersonale, per altro non dimostrata in giudizio) a quella della ditta individuale. Ma il parallelo è stato respinto dalla Cassazione facendo rilevare che una Srl anche se unipersonale - a differenza di una ditta individuale - mantiene la propria autonomia patrimoniale rispetto alla persona che la rappresenti e al patrimonio personale di quest’ultima.

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