Ricorso in Cassazione improcedibile senza deposito atti telematico
Via digitale privilegiata dal 1° gennaio con la riforma del processo
Va dichiarato improcedibile il ricorso in Cassazione presentato, nella materia civile, non utilizzando la via digitale.
Dall’inizio dell’anno, per effetto della riforma del processo civile, infatti, non è più ammesso, di norma, l’ordinario deposito cartolare. Lo afferma la stessa Cassazione con l’ordinanza 10689/2023 della prima sezione civile.
La pronuncia ricorda che, sulla base dell’articolo 35, secondo comma, del decreto legislativo 149/2022, negli uffici già informatizzati, e in particolare nei tribunali, nelle corti d’appello e in Cassazione, opera a partire dal 1° gennaio 2023 la disciplina sul deposito degli atti in forma telematica, come chiaramente si ricava dalla previsione che riferisce la disciplina transitoria, tra l’altro, al titolo V-ter delle disposizioni attuative del Codice di procedura civile, con l’indicazione delle regole per l’applicazione ai procedimenti in corso.
Di conseguenza, il deposito degli atti processuali e dei documenti, compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall’autorità giudiziaria deve essere effettuata esclusivamente con modalità telematiche. Sempre in via digitale, le parti depositano gli atti e i documenti che provengono dai soggetti da esse nominati. Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche.
Inoltre, il deposito dei provvedimenti del giudice e dei verbali di udienza può avvenire solo con modalità telematiche.
Il deposito con modalità telematiche è effettuato, ricorda l’ordinanza, richiamando la norma, nel rispetto del quadro normativo regolamentare sulla sottoscrizione, la trasmissione e il ricevimento dei documenti informatici.
A venire dettagliate sono anche le eccezioni. Il capo dell’ufficio, infatti, autorizza il deposito con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e esiste una situazione di urgenza; tuttavia deve darne comunicazione attraverso il sito istituzionale dell’ufficio.
La norma ha la funzione, come ricordato anche nella Relazione illustrativa, di saldare la disciplina emergenziale, sperimentata nel periodo Covid, sull’obbligo di deposito telematico, udienze da remoto e trattazione scritta, avente scadenza al 31 dicembre 2022, con la nuova disciplina introdotta, con l’obiettivo di procedere di pari passo con la progressiva informatizzazione degli uffici allo stato esentati dall’applicazione delle norme sul processo telematico.