Ridotta la condanna in I grado divenuta irrevocabile dopo il 30 dicembre 2022
La riduzione di un sesto della pena comminata con la sentenza di primo grado non impugnata va riconosciuta anche per le decisioni pronunciate prima dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia, ma divenute irrevocabili successivamente a essa, cioè dopo il 30 dicembre 2022.
La Corte di cassazione penale - con la sentenza n. 11206/2024 - ha affermato che il giudice deve riconoscere lo sconto di pena previsto dalla Riforma Cartabia per chi fa risparmiare alla macchina della giustizia il passaggio processuale dell’appello non impugnando la condanna subita in primo grado.
L’affermazione della Suprema Corte secondo cui il comma 2 bis introdotto dalla Riforma nell’articolo 442 del Codice di procedura penale vada applicato alle sentenze pronunciate prima dell’entrata in vigore, che siano però divenute irrevocabili dopo il 30 dicembre 2022, non è una forma non consentita di applicazione retroattiva della legge più favorevole, applicazione che sarebbe preclusa dall’intangibilità delle situazioni già definite. Infatti, il riconoscimento del beneficio relativo a condanne in primo grado pronunciate prima dell’entrata in vigore della Riforma si fonda sulla considerazione che il presupposto introdotto dal Legislatore - cioè la definitività della sentenza non impugnata - si sia realizzato quando la nuova norma era già “operativa”. Infatti, su tale istituto non vi sono disposizioni transitorie che ne abbiano disposto specificatamente l’applicabilità ai processi pendenti. Ma l’evento “della mancata impugnazione” posto a base dello sconto di un sesto della condanna viene di fatto in essere quando la norma è in vigore, ciò che la rende applicabile senza alcun dubbio.
Infine, la Cassazione ribadisce che non si rinvengono problemi di costituzionalità - per violazione del principio del favor rei - nel fatto che la norma non venga applicata retroattivamente consentendo, ad esempio, lo sconto di pena anche per sentenze di primo grado non impugnate, ma divenute definitive ante 30 dicembre 2022. In caso di successione di norme diviene applicabile la lex mitior quando questa definisce i reati e le pene. Mentre nel caso concreto come afferma la Cassazione opera il principio di salvaguardia dei rapporti ormai esauriti.