Giustizia

Sentenze prevedibili e attenzione per le crisi d’impresa

Nel discorso di Mario Draghi spiccano un'assenza (la giustizia penale) e una presenza (il codice della crisi d'impresa)

di Giovanni Negri

Una giustizia civile più rapida e prevedibile. Con un’attenzione particolare per il tema della crisi d’impresa. Restando, anche nell’amministrazione della giurisdizione, bene ancorati all’Europa. In questi termini i passaggi dell’intervento di Mario Draghi sulle prospettive di intervento che il suo Governo intende fare proprie. Dove a spiccare sono sia un’assenza sia una presenza. L’assenza è quella, evidentemente non casuale della giustizia penale (fatto salvo un breve riferimento alla lotta alla corruzione da proseguire e rafforzare), il tema più divisivo, quello dove più marcate sono le differenze all’interno della composita maggioranza che sostiene l’Esecutivo. Basti pensare alla “tregua armata” per ora concordata nei fatti sulla prescrizione. La presenza invece è quella della disciplina delle crisi d’impresa, dettata dai tempi certo assai complicati del sistema economico, ma anche dalla necessità di dovere decidere in tempi anche brevi cosa fare del Codice della crisi, il cui testo è ormai noto anche nelle ultime correzioni e stralci, la cui entrata in vigore è calendarizzata per settembre, ma il cui rinvio viene dato ormai per scontato nelle discussioni interne alle forze politiche. Troppo alto il rischio di fare finire nel circuito delle misure di allerta un numero considerevole di impresa, in difficoltà magari solo momentanea, ma con un futuro ragionevolmente meno complicato. Quanto alla giustizia civile, poi, il discorso di Draghi si è soffermato sulla necessità di procedere da una parte all’adozione di norme procedurali più semplici (e anche su questo punto la nuova ministra Marta Cartabia dovrà valutare se fare proprio il progetto di riforma in discussione in Senato, magari anticipandone alcuni elementi per decreto legge come stava valutando il precedente Governo), rendendo nello stesso tempo più prevedibile la giurisdizione evitando interpretazioni delle norme troppo diverse ufficio da ufficio, e, dall’altra garantire una maggiore efficienza anche attraverso la maggiore disponibilità di risorse amministrative con l’utilizzo del Recovery Fund.

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