Sospensione della potestà, sì al reclamo
Si estende al reclamo in Corte d’appello i principi affermati per il ricorso in Cassazione quando sono in gioco diritti soggettivi e status
Via libera al reclamo in Corte d’Appello contro i provvedimenti del Tribunale di minori che incidono sulla potestà genitoriale. Pronunce che riguardano diritti di natura personalissima e di rango costituzionale, in un procedimento caratterizzato dalla piena osservanza delle regole del contraddittorio. Per questo i provvedimenti de potestate non possono essere considerati privi di decisorietà, anche se destinati ad essere assorbiti da una decisione definitiva. La Cassazione (ordinanza 82), estende al reclamo in Corte d’Appello i principi affermati per il ricorso in Cassazione quando sono in gioco diritti soggettivi e status. Del nuovo corso beneficia il padre, di una minore sospeso dalla responsabilità genitoriale per l’inadeguatezza, manifestata anche nell’aver poco preparato la figlia in occasione della presentazione della nuova compagna. Contro il provvedimento - adottato anche nei confronti della madre della minore - l’uomo aveva fatto un reclamo, respinto dalla Corte d’Appello in linea con la giurisprudenza che nega questa via per provvedimenti provvisori in attesa di una decisione definitiva. La Cassazione non è d’accordo e apre al reclamo, valorizzando la natura di giudicato degli atti, salvo fatti nuovi. Ma va oltre e censura «una prassi diffusa innanzi ai Tribunali dei minorenni di trattare i procedimenti de potestate senza soluzione di continuità e, di fatto, fino al conseguimento della maggiore età dei minori». Precludendo così una adeguata tutela che passa anche attraverso la possibilità di opporsi alle decisioni.