Sui ritardi pesano arretrato e organico
La distanza fra le sedi si amplia se si guarda alle materie oggetto delle liti
Da un tribunale all’altro le variazioni sono evidenti se si entra nel dettaglio delle materie oggetto delle diverse cause civili. Per restituire un quadro della situazione, Il Sole 24 Ore del Lunedì ha elaborato, sempre con la formula del disposition time usata dal ministero della Giustizia, i flussi dei procedimenti civili del 2022 per 12 materie, tra quelle che portano con più frequenza i cittadini in tribunale (si veda il grafico in alto).
Emergono, così, i tempi medi rapidi dei procedimenti per decreti ingiuntivi, dei divorzi congiunti e delle separazioni consensuali, mentre, dall’altra parte, le durate si allungano per le liti sui contratti bancari, le esecuzioni immobiliari e le obbligazioni.
Numeri molto elevati, in alcuni casi, influenzati da un arretrato risalente, che i tribunali stanno provando ad aggredire.
«Non bastano i numeri dei flussi per descrivere il lavoro di un ufficio», premette la presidente facente funzioni del Tribunale di Vallo della Lucania, Elvira Bellantoni, arrivata circa tre anni fa con l’istituzione della presidenza di sezione civile, che prima non esisteva. «Il problema non sono i nuovi procedimenti in arrivo, ma l’arretrato di vecchia data dovuto alle scoperture negli organici degli anni precedenti. Io stessa, appena arrivata, ho chiuso una causa iniziata nel 1966. Finalmente è stato ottenuto un ampliamento della pianta organica e nei giorni scorsi ha preso servizio l’ultimo nuovo collega che attendevamo. Ora dedicheremo allo smaltimento delle cause civili di vecchia iscrizione un magistrato delle piante organiche flessibili destinato al Tribunale».
Il Tribunale di Patti è riuscito a ridurre l’arretrato dell’8% e nonostante le durate dei procedimenti siano ancora lunghe (999 giorni), il miglioramento dei tempi rispetto al 2019 è stato del 21,2%, tra i più elevati d’Italia. «Nella materia dei contratti siamo riusciti a far scendere i procedimenti ultra-triennali dai 1.331 del 2019 ai 976 del 2022 – dice il presidente del Tribunale, Mario Samperi – e un calo importante c’è stato anche per le cause in tema di diritti reali e responsabilità extracontrattuali. L’arretrato è aumentato solo nella previdenza, dove abbiamo un afflusso di iscrizioni enorme sia rispetto al distretto che agli altri tribunali nazionali».
Nocera Inferiore sconta, invece, il sottodimensionamento dell’organico rispetto al numero degli abitanti. «I problemi sono nati con la riforma del 2013 che ha soppresso le sedi distaccate e ha ampliato il circondario di nostra competenza di 125mila abitanti senza però adeguare in alcun modo l’organico – dice Vito Colucci, Presidente facente funzione del Tribunale che ha comunque ridotto i tempi del 4,4% (la media 2022 è 811 giorni) –. Abbiamo magistrati con ruoli di 2mila cause perché il rapporto magistrati/abitanti è uno a 12.255 abitanti e non ha confronti a livello nazionale».
Immigrazione: un modo di far leggi che porta a norme poco organiche
di Ennio Codini - Professore associato di diritto pubblico presso l'Università Cattolica di Milano