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Unione Camere penali: Petrelli nuovo presidente, “Cpr violano i principi costituzionali”

Eletto dal Congresso ordinario di Firenze del 6-8 ottobre. Rinaldo Romanelli è il nuovo segretario

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Il XIX Congresso Ordinario di Firenze dell’Unione Camere penali ha eletto presidente dell’Ucpi, per il prossimo biennio, l’avvocato Francesco Petrelli della Camera penale di Roma. Favorevoli 281, 13 le schede bianche mentre non hanno votato in 16. Con il presidente sono stati eletti, quali componenti di Giunta, Rinaldo Romanelli (Camera penale regionale ligure) che ricoprirà la carica di segretario, Domenico Nicolas Balzano (Torre Annunziata) che sarà vicepresidente, Alessandra Palma (Ferrara), che ricoprirà il ruolo di tesoriere, Pasquale Annicchiarico (Brindisi), Laura Antonelli (Pisa), Giulia Boccassi (Alessandria), Andrea Cavaliere (Lombardia Orientale), Giuseppe Ledda (Cagliari), Luigi Miceli (Palermo), Valerio Murgano (Catanzaro), Barbara Sorgato (Verona) e Gian Luca Totani (L’Aquila), come componenti di Giunta.

Il Congresso ha visto la partecipazione di circa 800 penalisti provenienti da tutta Italia.

”I Cpr - ha detto Petrelli, in occasione della presentazione del suo programma di mandato -indubbiamente violano i principi costituzionali e questa è una realtà che è stata riconosciuta in più occasioni perché effettivamente si tratta di una limitazione perdurante della libertà personale degli individui, sia pure definita come una sorta di limitazione di tipo amministrativo, ma poi nei fatti si risolve nella limitazione delle libertà”.

”Mentre la detenzione in carcere è oggetto di sorveglianza da parte di un magistrato - ha aggiunto -, questo genere di limitazioni della libertà non è sottoposta ad alcun controllo se non quello del giudice di pace che è un giudice al quale è inibita l’applicazione di misure detentive”. Per Petrelli “quando si parla di diritti di libertà se ne deve parlare inevitabilmente dando uno sguardo attorno a tutti i problemi della restrizione: sia quelli interni al carcere sia ad altre forme mimetiche di detenzione dell’individuo perché tali sostanzialmente sono i centri di trattenimento e per il rimpatrio. Dimenticare quella realtà di trattamenti inumani e degradanti dei migranti al di là delle scelte di politica, che ogni Paese può e deve svolgere liberamente, ovviamente ci richiama ad un dovere di tutela e di sorveglianza”.

Francesco Petrelli, originario di Ascoli Piceno ma romano di adozione, classe 1957 è avvocato del foro di Roma dal 1983. Prima vice presidente della Camera penale di Roma dal 2004 al 2008, poi segretario dell’Ucpi sotto la presidenza di Beniamino Migliucci dal 2014 al 2018. Dal 2019 ricopre la carica di direttore della rivista dell’Ucpi, Diritto di Difesa. Da oggi alla guida dei penalisti italiani, Petrelli ha fatto anche parte di una delle Commissioni istituite dall’ex ministra Marta Cartabia per la riforma del processo penale, in particolare di quella che si è occupata del delicato tema delle impugnazioni.

Il suo nome è legato a noti processi come quello per l’omicidio di Marta Russo, quando difendeva Giovanni Scattone, quello per la morte di Stefano Cucchi, durante il quale ha assistito il carabiniere Francesco Tedesco, e da ultimo anche quello per la morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, nel quale difende uno dei due americani. Petrelli è stato anche insignito nel 2022 del Premio Toga Tosta, il riconoscimento della Camera penale di Alessandria nato più di trent’anni fa su impulso di Mario Boccassi, decano degli avvocati alessandrini. Nel suo recente libro Critica della retorica giustizialista (Giuffrè editore, prefazione Biagio De Giovanni) ha ricordato come “nel denunciare, nel lontano 2002, l’uso disinvolto e innovativo del termine ‘giustizialismo’, il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Milano Francesco Saverio Borrelli ne sanciva in qualche modo la fortuna, non prevedendo che quindici anni dopo, con un tipico ‘rovesciamento di stigma’, quel termine sarebbe risuonato come un grido di orgoglio nel lessico dei nuovi populismi penali”.

Rinaldo Romanelli, 51 anni, genovese, è da anni protagonista dell’attività dell’Unione Camere penali. Avvocato penalista dal ‘99, già componente del direttivo della Camera penale di Chiavari e successivamente componente - dal 2014 al 2018 - della giunta Ucpi, è anche responsabile dell’Osservatorio Ucpi sull’ordinamento giudiziario. Co-fondatore e Tesoriere del Comitato Promotore per la legge costituzionale di iniziativa popolare “Norme per l’attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura” C. 14 presentata presso la Camera del Deputati il 14 ottobre 2017, è anche componente del Comitato di Redazione della rivista ‘Diritto di Difesa’ e del Comitato di Gestione della Scuola Nazionale di Formazione Specialistica UCPI.

Il suo nome è legato a importanti processi. A cominciare dal G8, nel 2001, per la perquisizione alla scuola Diaz dove ha assistito il comandante del Reparto Mobile di Roma Vincenzo Canterini, il comandante del VII nucleo speciale costituito ad hoc per il G8 Michelangelo Fournier e quattro capi squadra. E ancora, il processo a carico della Lega Nord per truffa aggravata da milioni di euro per i fondi al partito nel quale hanno contestato un profitto da 44 milioni, fino al processo per il crollo del Ponte Morandi a Genova.

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