Professione e Mercato

Ocf a Mattarrella, intervenire subito per mettere in sicurezza la Giustizia

Stop alla babele di protocolli "causa specifica di diffusione del contagio", nei Tribunali si muore "per indolenza e incuria"

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di Francesco Machina Grifeo

Con una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di presidente del Csm, ed al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, l'Organismo congressuale forense segnala che la "molteplicità di misure organizzative" è "causa specifica di diffusione del contagio", cosicché "può dirsi che in molti tribunali italiani si muore per indolenza e incuria".

L'Ocf- ventilando anche una possibile rilevanza penale dei fatti – mette sotto accusa l'assenza di "un piano unitario nazionale dell'emergenza sanitaria nel settore della Giustizia". E richiama le "innumerevoli segnalazioni ricevute" relative a quotidiani "assembramenti dovuti alla cattiva prassi di non procedere a scaglionare adeguatamente le udienze chiamata in ciascuna giornata" o comunque di "non disporre una adeguata gestione per fasce orarie".

A questa assenza di regolamentazione, afferma l'Ocf, "in parte dovuta alla organizzazione generale degi uffici e in larghissima misura alle condotte di singoli" che strutturano il proprio ruolo di udienza "in modo incurante delle conseguenze", "è da ascriversi - proseguono i legali - l'accesso di un numero incontrollato di persone negli uffici giudiziari e la ingestibilità delle udienze in compresenza fisica". Da questa prassi, accusa l'Organo di rappresentanza, "è derivato, in numerosi centri una significativa diffusione del contagio tra Avvocati e Magistrati, personale di cancelleria e utenti della giustizia".

Vista la eccezionale gravità della situazione, e "al di là della ipotizzabile rilevanza penale dei fatti denunciati", l'Ocf chiede la predisposizione con un intervento immediato di un piano nazionale di emergenza che consenta di "ristabilire una uniformità di misure organizzative" con chiamata "per ciascuna fascia oraria di un numero ponderato di cause". In tal modo, si preserverebbe anche la possibilità, là dove necessario, di procedere con udienze in presenza.

L'Ocf, chiude la nota, "non potrà assistere inerte al drammatico evolversi degli eventi e assumerà tutte le iniziative idonee a contrastare il fenomeno denunciato".

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