Professione e Mercato

Spheriens vince con Kocca contro Max Mara su tasca jeans

La Corte d'Appello – con la sentenza del 20 ottobre 2020 (estensore la Presidente dottoressa Carla R. Raineri) – ha da un lato dichiarato "la parziale nullità del brevetto IT1401348 di titolarità di Max Mara … nella sua formulazione originaria", alla quale ha sostituito il testo limitato; e dall'altro ha accertato che il jeans di Kocca non interferisce con il brevetto Max Mara per mancanza degli elementi che lo stesso "rivendica come essenziali al fine di accrescere la convessità della regione gluteo del pantalone", revocando conseguentemente le pesanti condanne pronunciate dal Tribunale a carico dell'impresa napoletana.

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Kocca, azienda napoletana di abbigliamento casual – assistita dagli avvocati Pier Luigi Roncaglia, Francesco Rossi, Noemi Parrotta e Michela Zavanella dello studio legale Spheriens – si è aggiudicata, davanti alla Corte di Appello di Milano, una controversia di contraffazione brevettuale promossa nei suoi confronti da Max Mara, lo comunica una nota dello studio.

Nel 2016, il Tribunale di Milano aveva accertato che Kocca, con la commercializzazione del modello di jeans a effetto push-up denominato "Back Up", aveva contraffatto un brevetto di Max Mara avente a oggetto una tasca configurata in modo da assumere una forma tridimensionale.

Il Tribunale aveva quindi condannato Kocca a pagare a Max Mara quasi due milioni di euro a titolo di retroversione degli utili, oltre alle spese. Contro la decisione del Tribunale Kocca ha proposto appello facendo valere l'invalidità del brevetto di Max Mara perché anticipato da una privativa giapponese non emersa nel giudizio di primo grado, riguardante una tasca con le stesse caratteristiche rivendicate da Max Mara.

In appello Kocca ha anzitutto ottenuto la sospensione della condanna alla restituzione degli utili e la rinnovazione della consulenza tecnica d'Ufficio espletata in primo grado. Una volta tornata in istruttoria la causa, Max Mara ha presentato un'istanza di limitazione del brevetto stesso.

La Corte d'Appello – con la sentenza del 20 ottobre 2020 (estensore la Presidente dottoressa Carla R. Raineri) – ha da un lato dichiarato "la parziale nullità del brevetto IT1401348 di titolarità di Max Mara … nella sua formulazione originaria", alla quale ha sostituito il testo limitato; e dall'altro ha accertato che il jeans di Kocca non interferisce con il brevetto Max Mara per mancanza degli elementi che lo stesso "rivendica come essenziali al fine di accrescere la convessità della regione gluteo del pantalone", revocando conseguentemente le pesanti condanne pronunciate dal Tribunale a carico dell'impresa napoletana.

La decisione è ancora soggetta a impugnazione in Cassazione.

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