Il CommentoSocietà

Società Benefit e B-corporation, i vantaggi del business "sostenibile"

Le nuove frontiere del fare impresa: dalla sostenibilità ai nuovi paradigmi di business, molti sono i vantaggi in termini di immagine e capacità di attrarre investimenti

di Michele Locuratolo*

Le ultime e ricorrenti crisi economiche internazionali hanno richiamato l'attenzione sull'importanza di una crescita sostenibile inclusiva e stabile, basata sulla lotta alla povertà, il rispetto dei diritti umani, del lavoro e dell'ambiente. In risposta alle crisi, a livello europeo e internazionale, sono state valorizzate e rilanciate dai Governi e dalle Istituzioni, le iniziative e gli strumenti per favorire la condotta responsabile delle imprese, dalla rinnovata strategia Europea per la RSI (responsabilità sociale di impresa), al programma di azione Agenda 2030 approvato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, articolato in 17 macro obiettivi da raggiungere entro il 2030 in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale.

La mera ricerca del profitto di breve periodo non è più adatta a incarnare il modus operandi delle imprese nell'attuale momento storico, caratterizzato da cambiamenti epocali. La transizione ecologica chiama le imprese ad interpretare le nuove istanze di sostenibilità ambientale, sociale e di governance che giungono dalle istituzioni e dai cittadini, e che si stanno saldamente incardinando anche nel mondo finanziario, istanze che stanno cambiando il modo di fare impresa. Si sta raggiungendo la consapevolezza che subordinare gli impatti ambientali e sociali al profitto comporta ricadute negative sia per la collettività che per le stesse imprese.

E' in questo contesto, in continua evoluzione, del più ampio concetto di sostenibilità e di approccio sostenibile ai modelli di business, che nasce il movimento delle Benefit Corporation.

Il progetto nasce negli Stati Uniti con l'obiettivo di cambiare il modello economico dominante, promuovendo un approccio di comunione tra il profitto economico ed il più ampio concetto di creazione di valore per la collettività, con impatti positivi su persone e ambiente.

Nel 2006, nello Stato della Pennsylvania, viene fondata B-Lab, un'organizzazione non-profit che è stata base e stimolo del successivo movimento B-Corp, in cui la "B" indica proprio l'accezione di "benefit" o "beneficio". In seguito, nel 2008, le prime 100 B-Corp certificate hanno promosso nuove forme giuridiche di impresa, arrivando nel 2010, nello Stato del Maryland alla codificazione delle B-Corp in una nuova forma giuridica: quella, per l'appunto, di Benefit Corporation. Ad oggi, esse sono legalmente riconosciute in 35 Stati degli Stati Uniti, nella provincia canadese della Columbia Britannica, in Colombia, Ecuador, Perù, Argentina, e altre nazioni stanno già procedendo verso questa direzione.

Con la Legge di Bilancio del 2016 in Italia nasce la società benefit, ovvero una nuova tipologia di società a scopo di lucro che persegue per statuto anche un beneficio per una o più categorie di portatori di interessi (oggi il termine in uso per descriverli collettivamente è, notoriamente, "stakeholders"), utilizzando così il business come strumento per la creazione di valore sociale. L'Italia ad oggi è l'unico paese non americano ad aver normato le B corp.

Le società benefit sono società che, nell'esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.

La società benefit, fermo restando quanto previsto nel codice civile, deve indicare, nell'ambito del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire.

Le società diverse dalle società benefit, qualora intendano perseguire anche finalità di beneficio comune, sono tenute a modificare l'atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto, proprie di ciascun tipo di società; le suddette modifiche sono depositate, iscritte e pubblicate nel rispetto di quanto previsto per ciascun tipo di società dagli articoli 2252, 2300 e 2436 del codice civile. La società benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole: «Società benefit» o l'abbreviazione: «SB» e utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi.

La società benefit è amministrata in modo da bilanciare l'interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie identificate quali stakeholders ( lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, pubblica amministrazione e società civile) , conformemente a quanto previsto dallo statuto. La società benefit, fermo quanto disposto dalla disciplina di ciascun tipo di società prevista dal codice civile, individua il soggetto o i soggetti responsabili a cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle suddette finalità.

La società benefit redige annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, da allegare al bilancio societario e che include:
a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato;
b) la valutazione dell'impatto generato utilizzando lo standard di valutazione esterno con caratteristiche descritte nella Legge 208/2015 e che comprende le aree di valutazione identificate nella stessa Legge 208;
c) una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell'esercizio successivo.

L'adozione di questo nuovo paradigma imprenditoriale è in grado di garantire sia agli shareholders che a tutti gli altri stakeholders aziendali una serie di vantaggi. Tra questi, si ricordano:
• La garanzia di protezione legale degli amministratori che perseguono, oltre che le finalità di lucro, anche finalità di beneficio comune bilanciando gli interessi finanziari e quelli non finanziari.
• La sicurezza, da parte dei soci e degli stakeholders tutti, che l'impresa continuerà a perseguire nel tempo le finalità di beneficio comune riportate nello statuto e a dar conto, in maniera trasparente, delle modalità adottate per perseguire quelle finalità.
• La capacità di attrarre Investimenti a impatto sociale e di accedere a capitale di investimento privato anche da parte di consumatori consapevoli.
• La capacità di acquisire un vantaggio reputazionale come impresa che opera in maniera responsabile.
• La capacità di attrarre giovani talenti (diverse ricerche svolte a livello internazionale dimostrano che gran parte dei giovani talenti preferisce lavorare in imprese socialmente responsabili anche in presenza di compensi più bassi).
• La possibilità di entrare a far parte di un network di imprese che, condividendo determinati valori, sviluppa mercati e esprime quelle che saranno le migliori e più profittevoli società del futuro.
• La possibilità di essere pioniere di un cambiamento epocale del concetto di business che restituisce valore alla società e all'ambiente.

In generale, la letteratura accademica restituisce un quadro piuttosto lusinghiero degli esiti della trasformazione societaria, con performance economico-finanziarie migliori, una comunicazione più trasparente, una rischiosità inferiore a quella dei competitor, un minor costo del denaro, una minore volatilità del valore dell'azienda.

A tutto il 2022 le società benefit in Italia sono circa 2.000, e prima del periodo pandemico erano circa 500. Stanno crescendo a ritmo molto rapido.

Attualmente è previsto un sostegno finanziario per le imprese che si trasformano in SB: si tratta di un credito d'imposta del 50% riconosciuto sulle spese notarili e di consulenza sostenute. La prima applicazione dell'agevolazione si è avuta nel 2021 e probabilmente diventerà stabile a partire dal 2022.

L'evoluzione naturale della SB è quella della Certificazione B CORP, rilasciata da un organismo internazionale denominato B LAB (per l'Europa B Lab EU ). La transizione verso la certificazione parte da un processo di assessment volontario denominato BIA che attiva l'intero percorso. Per le aziende italiane, la certificazione B CORP richiede come prerequisito l'ottenimento dello status di Società Benefit.

A livello regionale, invece, la Regione Puglia, prima regione italiana a farlo, ha approvato una legge sulle società benefit, la legge 12 agosto 2022, che si fonda sui seguenti punti:
• istituzione dell'Albo regionale delle società Benefit di Puglia (SBP) aventi sede (legale o operativa) in Puglia per popolare la comunità di società Benefit del territorio e accedere a incentivi e premialità;
• l'Albo consentirà alle imprese iscritte di riconoscersi reciprocamente come soggetti che preservano l'eccellenza del made in Puglia con un nuovo modo di fare impresa attento alle persone e all'ambiente; consentirà inoltre ai consumatori finali (B2C) o alle altre imprese (B2B), la tutela dei rischi di greenwashing e benefit/washing;
• verrà istituito un marchio regionale delle SBP che consentirà una immediata riconoscibilità;
• verrano riconosciute premialità alle SBP nei bandi regionali di finanziamento, nei bandi di gara, premi e riconoscimenti ;
• verranno supportate le SBP nella conoscenza degli standard di valutazione e misurazione di impatto previste come obbligatorie dalla normativa nazionale.

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*A cura di Michele Locuratolo – Dottore Commercialista in Bari