Penale

Il doping da contaminazione e il trattamento sanzionatorio, il ruolo della CAS Ad Hoc e le novità per gli OWG di Milano Cortina 2026

L''International Skating Union (di seguito "ISU"), la federazione mondiale, ha stabilito che ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 gli atleti qualificati dovranno avere un'età minima di partecipazione di 16 anni. La novità introdotta ha una valenza sportiva straordinaria per la tutela della salute fisica e mentale degli atleti in genere, fra cui quelli del pattinaggio sul ghiaccio

di Stefania Cappa*

La vicenda della pattinatrice sul ghiaccio russa K. V. ha interessato i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 e, successivamente, il pattinaggio russo.

L'atleta, infatti, è stata al centro di un arbitrato avanti la CAS ad Hoc (Court of Arbitration for Sport) a Pechino, ove si trovava per partecipare alle Olimpiadi e il suo caso ha generato una novità per gli atleti del pattinaggio russo: infatti, l'International Skating Union (di seguito "ISU"), la federazione mondiale, ha stabilito che ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 gli atleti qualificati dovranno avere un'età minima di partecipazione di 16 anni.

La novità introdotta ha una valenza sportiva straordinaria per la tutela della salute fisica e mentale degli atleti in genere, fra cui quelli del pattinaggio sul ghiaccio.

La vicenda
La pattinatrice era stata sospesa provvisoriamente dalle gare e dagli allenamenti agli OWG invernali 2022, per l'arrivo della notizia a Pechino di una sua precedente positività ad una sostanza dopante: V. aveva partecipato nel mese di dicembre 2021 ai Campionati Nazionali Russi che si erano svolti a San Pietroburgo ed era stata sottoposta al prelievo antidoping.
L'autorità che aveva condotto il test era stata la Russian Anti Doping Agency (di seguito "RUSADA"), ma solo in data 8 febbraio 2022 aveva notiziato l'atleta del risultato delle analisi svolte sul campione.

I risultati erano giunti con ritardo a causa - parrebbe - della riduzione del personale addetto ai laboratori analisi antidoping dovuto alla pandemia da Covid.

Nel frattempo, il 7 febbraio 2022, K. V. si era aggiudicata il primo posto nell'evento misto del pattinaggio artistico, nel quale era diventata peraltro la prima pattinatrice ad eseguire un salto quadruplo in ambito olimpico e, il giorno seguente, le era stata notificata la comunicazione della sua positività alla Trimetazidina ai Campionati nazionali di pattinaggio su ghiaccio russi di dicembre 2021.

Per tale ragione, l'International Testing Agency (di seguito "ITA"), l'International Skating Union (di seguito "ISU") e la World Antidoping Agency (di seguito "WADA") avevano notificato all'atleta l'avvio di un procedimento sulla base di una potenziale violazione delle norme antidoping russe per un Adverse Analytical Finding (AAF).

Nel frattempo V., dopo aver comunque disputato la prova di Freestyle, veniva provvisoriamente sospesa dalle gare olimpiche e dagli allenamenti.

A tal proposito, infatti, tanto le norme antidoping russe, quanto il Codice WADA all'articolo 7.4.1. stabiliscono una Provisional Suspension after an Adverse Analytical Finding.

La positività dell'atleta era dovuta al ritrovamento della Trimetazidina, sostanza proibita dall'Agenzia mondiale antidoping ("WADA"), trattandosi di un farmaco stimolante impiegato per la terapia dell'angina pectoris avente anche un'azione anti-ischemica.

Per le ragioni illustrate, era stato avviato un giudizio avanti la CAS ad Hoc a Pechino per la risoluzione della vicenda.

Doping da contaminazione e trattamento sanzionatorio dei minori

La giovane pattinatrice, di soli 15 anni, era di fatto risultata positiva ad una sostanza dopante, la Trimetazidina, una sostanza vietata che il nonno impiegava in seguito ad un intervento chirurgico al cuore: l'atleta ne sarebbe venuta in contatto a causa di una banale "interazione domestica".

Si tratterebbe, dunque, di un caso di doping da contaminazione e sul punto si osserva che la contaminazione è, nella maggioranza dei casi, accidentale e avviene durante la manipolazione di alimenti e farmaci.

Nel giudizio avanti la CAS, V. chiedeva la revoca della sospensione in corso.

Il Collegio Arbitrale si è espresso circa la condotta della pattinatrice, incentrandosi, fra le altre questioni, sulla giovane età dell'atleta e, quindi, sulle norme applicabili ai minori in tema di doping.

La giovane pattinatrice è considerata una " Persona Protetta ", ovverosia "Un Atleta o altra Persona fisica che al momento della violazione del Regolamento:

(a) non ha compiuto sedici anni di età;

(b) non ha compiuto diciotto anni di età e non è incluso in alcun Gruppo Registrato ai fini dei controlli e non ha mai gareggiato in alcun evento internazionale in una categoria open;

o (c) per ragioni diverse dall'età è stato giudicato privo di capacità giuridica ai sensi della legislazione nazionale applicabile".

Ancora, la " Persona Protetta " secondo il Codice WADA 2021, va trattata, sul piano sanzionatorio, in modo diverso rispetto ad altri atleti sulla base del presupposto che, al di sotto di una certa età o maturità intellettiva, una persona potrebbe non possedere ancora la capacità mentale di comprendere e apprezzare i divieti relativi alla condotta contenuti nel Codice stesso.

Nel Codice WADA, difatti, le Persone Protette sono menzionate in almeno 10 articoli o definizioni. A titolo esemplificativo, l'articolo 10.3.1 prevede un periodo di squalifica - ad esempio per l'elusione di un prelievo di campione - ridotto per una Persona Protetta, diminuendo la sanzione massima da 4 anni a 2 anni (laddove la sanzione minima per Persone Non Protette è 2 anni).

Il Codice WADA, dunque, riserva un trattamento sanzionatorio "speciale" alle Persone Protette come K .V..

La regola da applicare al caso in rassegna, valida tanto per le regole antidoping russe, quanto per il Codice mondiale antidoping, in base alla quale "The Athlete had to demonstrate on a "balance of probability" that the anti-doping rule violation more likely happened through contamination than not. However, since the Athlete is a minor below 16 years of age, she falls under the definition of a "Protected Person" according to the Russian ADR and the WADC, which means that, with regard to the upholding of a provisional suspension, a lower standard of evidence than a balance of probability is to be applied. The "Protected Person" in fact is in a better position according to the Russian ADR and the WADC" (Cfr. CAS OG 22/08 - CAS OG 22/09 - CAS OG 22/10).

Nel caso di specie, insomma, considerata la giovane età della pattinatrice, i giudici hanno ritenuto di applicare le norme riguardanti gli atleti che non abbiano ancora compiuto 16 anni e, in base alle norme antidoping mondiali, come detto, è prevista una sanzione ridotta in caso di violazione della normativa in questione.

Il Collegio Arbitrale ha stabilito in pratica che nei casi che coinvolgono Persone Protette, le loro sospensioni provvisorie debbano essere valutate come sospensioni provvisorie facoltative ai sensi dell'articolo 7.4.2 del Codice WADA 2021 e di quanto ne discende.

Il Collegio Arbitrale ha statuito altresì che V. aveva il diritto di beneficiare di una sospensione provvisoria facoltativa in quanto Persona Protetta e che, in base ai fatti e alle circostanze, l'opzione di non imporre una sospensione provvisoria avrebbe dovuto essere esercitata in modo che non le fosse impedito di competere agli OWG invernali 2022.

Ancora, secondo la giurisprudenza del TAS (Cfr. CAS 2008/A/1569), data la carriera limitata e breve della maggior parte degli atleti, una sospensione (successivamente giudicata ingiustificata) può causare un danno irreparabile, soprattutto quando impedisce all'atleta di partecipare ad un evento sportivo di rilievo.

V., in conclusione, ha potuto partecipare ai Giochi Olimpici solo in seguito alla pronuncia del CAS Ad Hoc.

CAS Ad HOC - la giurisdizione delle controversie alle Olimpiadi

Perché CAS Ad hoc?

Ai sensi dell'articolo 61 della Carta Olimpica è stabilito che qualunque controversia insorta in occasione o in connessione con i Giochi olimpici compete al Tribunale Arbitrale per lo Sport (CAS), in conformità al Codice arbitrale per lo Sport.

Il Regolamento Arbitrale dei Giochi Olimpici, invernali e non, prevede sia istituita la Divisione Ad Hoc della CAS per la risoluzione di controversie insorte durante gli OWG.Più precisamente, l'articolo 1 del suddetto Regolamento, "Applicazione del presente

Regolamento e competenza giurisdizionale del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS/CAS)", stabilisce che la normativa in questione ha lo scopo di disciplinare, nell'interesse degli atleti e dello sport, la risoluzione arbitrale delle controversie di cui alla Regola 61 della Carta Olimpica, nella misura in cui le stesse sorgano durante i Giochi Olimpici o durante il periodo di dieci giorni che precede la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi.

Nel caso di una domanda di arbitrato avverso una decisione pronunciata dal CIO, da un NOC, da una Federazione Internazionale o da un Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici, il ricorrente deve, prima di presentare detta domanda, aver esperito tutti i rimedi interni a sua disposizione in base alle norme o ai regolamenti dell'organo sportivo di riferimento, salvo laddove il tempo necessario per esaurire le vie di ricorso interne non renda inefficace l'appello alla Divisione ad hoc del TAS.

In ogni caso, in base al Regolamento arbitrale dei Giochi Olimpici, la competenza spetta ad una Divisione ad Hoc della CAS, la CAS Ad Hoc.

In conclusione, la ragione per cui è stata adita la CAS Ad Hoc va ricercata in una sorta di scelta obbligata per la pattinatrice, non potendo essa rivolgersi ad altre istituzioni.

La questione, in ogni caso, era stata ribadita dal CIO il quale aveva decretato che per quanto riguarda la giurisdizione, la Divisione Ad Hoc del TAS era l'organo competente a decidere il caso in questione in base all'articolo 61 della Carta Olimpica e degli Articoli 1 e 2 del Regolamento Arbitrale del TAS per i Giochi Olimpici, come già esposto. "La presente controversia rientra nella giurisdizione della Divisione Ad Hoc del TAS: a) ratione materiae in quanto ‘l'Atleta è stata informata di un AAF che potrebbe potenzialmente avere un impatto sulla sua idoneità a gareggiare in questi Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, e la controversia è chiaramente sorta in occasione dei Giochi Olimpici o in connessione con essi" e b) ratione temporis "in quanto sia l'AAF sia la decisione di revocare la sospensione provvisoria sono stati emessi durante i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022' " (Cfr. CAS OG 22/08 -CAS OG 22/09 -CAS OG 22/10).

Le conseguenze sul pattinaggio russo agli OWG Milano Cortina 2026

Va da ultimo osservato che il "caso V." ha costituito una novità per quel che riguarda la soglia dell'età di chi potrà prender parte ai prossimi giochi olimpici.

È stato, infatti, recentemente stabilito che nessun pattinatore di 15 anni potrà competere alle Olimpiadi invernali del 2026 a seguito della controversia che ha coinvolto la K. V. ai Giochi di Pechino. L'età minima aumenterà prima a 16 anni durante la stagione 2023-2024, poi a 17 anni dal 2024-2025. L'obiettivo è quello di tutelare la salute fisica e mentale degli atleti pattinatori la cui carriera sportiva di alto livello è spesso molto breve.

Ad inizio giugno 2022 il Congresso dell'International Skating Union, la federazione mondiale, svoltosi a Pukhet in Tailandia, ha statuito a nuova regola che sarà applicata a tutte e quattro le discipline del pattinaggio, ovverosia il, pattinaggio di figura, il pattinaggio velocità, lo short track e il pattinaggio sincronizzato.

La vicenda di K. V., in conclusione, ha già mutato le regole del gioco per i giovani atleti del pattinaggio per i prossimi OWG invernali di Milano Cortina 2026.

*di Stefania Cappa, Avvocato specializzato in Diritto dello Sport e Diritto Penale; Partner dello Studio Legale Ermanno Cappa & Partners; Procuratore Federale FISI - Federazione Italiana Sport Invernali; Giudice Sportivo Territoriale Area Nord FGI - Federazione Ginnastica d'Italia e Membro della Commissione Diritto dello Sport ed Eventi Sportivi dell'Ordine degli Avvocati di Milano.

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