GiurisprudenzaCivile

Deleghe e atti sulla rappresentanza: cade la norma che ne vieta il deposito

di Aldo Natalini

N. 15

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La Corte costituzionale, con la sentenza n. 36/2025 ha dichiarato parzialmente illegittimo il comma 3 dell'articolo 58 del Dlgs. n. 546/1992, come aggiunto dall'articolo 1, comma 1, lettera bb), del Dlgs n. 220/2023 e la correlata norma transitoria di cui all'articolo 4, comma 2, del suddetto Dlgs n. 220/2023, nella parte in cui fissa[va] l'applicabilità del divieto di produrre in appello la documentazione comprovante il conferimento del potere rappresentativo (sostanziale e processuale) già nelle liti tributarie instaurate in primo grado prima del 4 gennaio 2024, data di entrata in vigore del Dlgs n. 220/2023.

Processo tributario d'appello e nova istruttori: è incostituzionale la norma che stabilisce il divieto – assoluto – di produrre, per la prima volta in appello, deleghe, procure e altri atti di conferimento di potere di assistenza tecnica in giudizio rilevanti ai fini della legittimità della sottoscrizione degli atti notificati, come introdotto dalla riforma del processo tributario del 2023.

La sentenza n. 36/2025 della Consulta

Così la Corte costituzionale, con la sentenza n. 36/2025, depositata il 27 marzo scorso, che ha dichiarato parzialmente...