Civile

Adr in crescita nel 2023, avvocati presenti anche nelle mediazioni volontarie

I dati nella Relazione annuale del Ministero della Giustizia. Percentuali di accordi elevati nei procedimenti con un valore della lite compreso tra i 1.000 e i 5.000 euro. Le mediazioni civili iscritte nel 2023 sono state circa 178.182, il 74% delle quali “obbligatorie”

di Francesco Machina Grifeo

Cresce il ricorso all’istituto della mediazione. Se raffrontiamo le “iscrizioni” del 2023 rispetto a quelle del 2022, infatti, l’incremento è del 15%; per le “definizioni” invece si attesta all’11%. Lo stesso confronto con i dati del 2019, anno pre-pandemia, evidenzia un incremento di circa il 21% per le iscrizioni e solo del 7,5% per le definizioni, il recupero dell’attività post-pandemia dunque è più lento. I dati sono contenuti nella Relazione annuale del Ministero della Giustizia 2025 presentata dal Ministro Nordio nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025.

A seguito della riforma Cartabia, che ha modificato anche la normativa sui procedimenti Adr, in particolare sulla mediazione, la rilevazione è stata completamente reingegnerizzata, per cui la Relazione riporta i dati relativi al 2023 che “rappresenta l’ultima annualità disponibile”.

Le zone in cui l’istituto viene più utilizzato sono il Nord-Ovest e il Centro-Sud. Mentre si segnala la chiusura di diversi Organismi di mediazione: si passa dai 580 del 31 dicembre del 2020, ai 550 del 31 dicembre 2023.

Le mediazioni civili iscritte nel 2023 sono state circa 178.182, il 74% delle quali “obbligatorie” in quanto condizione di procedibilità per legge. Le “volontarie” rappresentano invece il 13% del totale mentre quelle demandate dal giudice circa il 14%, delle quali il 93% dovute a improcedibilità per mancato rispetto dell’obbligo di esperire il tentativo di mediazione. Nello specifico, dal 30 giugno 2023, data di entrata in vigore della Riforma Cartabia, le mediazioni iscritte, demandate dal Giudice, sono state pari a circa 11.170, il 13% delle iscrizioni complessive del periodo. Circa il 56% delle quali si riferisce alle materie contratti bancari e locazione.

Guardando poi a settori in cui la mediazione è maggiormente utilizzata, sempre con riferimento al 2023, la maggior parte delle iscrizioni riguarda le materie non esplicitamente riportate all’articolo 5 co.1-bis del Dlgs 28/2010 e quelle a carattere volontario (18,30%). Seguono il contenzioso in materia di Diritti reali (15,4%), Condominio (13,8%), Contratti bancari (12,54%) e Locazione (10,14%).

Le altre materie hanno un peso minore: Contratti assicurativi (8,63%), Successioni ereditarie (5,39%), Divisione (5,28%), Contratti finanziari (3,45%), Risarcimento danni da responsabilità medica (2,74%), Comodato (1,08%), Contratto d’opera (1,02%), Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa (0,72%), Affitto di aziende (0,59%), Contratti di somministrazione (0,44%), Contratti di subfornitura (0,12%), le restanti materie (Società di persone, Patti di famiglia, Franchising, Inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID, Consorzio, Associazione in partecipazione, Contratti di rete) registrazioni iscrizioni inferiori allo 0,1%.

La probabilità di raggiungere un accordo è più elevata nelle mediazioni che riguardano le seguenti materie: Contratti di subfornitura, Franchising, Diritti reali, Affitto aziende, Comodato, Inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID, Divisione, Società di persone, Successioni ereditarie, Locazione, Altra natura, Patti di famiglia e Contratti d’opera.

Per le restanti materie (Condominio, Consorzio, Contratti di rete, Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa., Contratti di somministrazione, Risarcimento danni da responsabilità medica, Contratti assicurativi, Associazione in partecipazione, Contratti finanziari e bancari), la percentuale di accordo, registrata sui procedimenti definiti, è inferiore al 30%.

Inoltre, la percentuale di accordo più elevata (34%, che sale al 57% nel caso le parti accettino di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro informativo) si registra nei procedimenti con un valore della lite compreso tra i 1.000 e i 5.000 euro.

Per le mediazioni volontarie, per le quali non c’è l’obbligo per le parti di essere assistite da un difensore, la presenza dell’avvocato resta comunque molto elevata: toccando l’l’89% per l’assistenza legale dei proponenti e il 76% per quella degli aderenti.

Infine, la mediazione telematica ha interessato il 34% dei procedimenti definiti nel secondo semestre dell’anno, lo svolgimento in presenza dunque rimane ancora la modalità più utilizzata.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©