Penale

Aiga, con obbligo del deposito telematico va garantita la funzionalità del sistema

In caso di malfunzionamento non deve essere pregiudicato il diritto di difesa e in questo caso va prevista la possibilità per gli avvocati di effettuare il deposito anche con modalità non telematiche

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“L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, in attesa di esaminare il testo delle modifiche dell’articolo 3 D.M. n. 217/2023, prende atto della preannunciata decisione del ministero della Giustizia di non prorogare l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del deposito telematico degli atti relativi all’udienza preliminare, ai riti speciali (ad eccezione del rito direttissimo) e al dibattimento, prevedendo, al contempo, la possibilità del deposito con modalità non telematiche (“doppio binario”) sino al 1° aprile 2025 per quelli relativi al rito direttissimo e sino al 31 dicembre 2025 per quelli relativi ai procedimenti cautelari e, per i soli magistrati, alla fase delle indagini preliminari”. Lo afferma il presidente AIGA, Carlo Foglieni.

“La nostra associazione è da sempre favorevole alla digitalizzazione del sistema giustizia, consapevole dei benefici che ne derivano”, sottolinea Foglieni. “Tale cambiamento comporta, tuttavia, un approccio interdisciplinare che deve tener conto di diversi aspetti: dalle infrastrutture tecnologiche ai processi organizzativi degli uffici giudiziari, dalla formazione del personale alla collaborazione tra le istituzioni e, ovviamente, dalla tutela del diritto di difesa. Per tale motivo, in questo ulteriore periodo di sperimentazione del Processo Penale Telematico, è di fondamentale importanza garantire la piena ed effettiva funzionalità del sistema al fine di evitare, in caso di malfunzionamento, di pregiudicare il diritto di difesa, prevedendo, in quest’ultimo caso, la possibilità per gli avvocati di effettuare il deposito anche con modalità non telematiche”.

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