Giustizia

Aiga, la reazione al caso fiorentino della sentenza già scritta “in anticipo”

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di Paola Rossi

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati reagisce al caso registrato a Firenza che imbarazza tutta la giustizia italiana. Si tratta dell’episodio verificatosi qualche giorno in cui un avvocato ha rinvenuto nel fascicolo processuale di un procedimento per un reato di maltrattamenti, non ancora concluso, la sentenza di condanna già scritta. La scoperta “casuale” da parte del difensore ha determinato quest’ultimo a chiedere l’astensione del presidente del collegio e dei due giudici a latere della seconda sezione del tribunale di Firenze. Il caso è stato poi reso pubblico dalla Camera penale del capoluogo toscano anche al fine che la vicenda vada sotto la lente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Il caso
Il legale, autorizzato dal Pm in attesa dell’udienza ha sfogliato il fascicolo del dibattimento rinvenendo tra gli atti anche il dispositivo della sentenza di condanna. La vicenda è riassunta nella denuncia della Camera penale di Firenze: “Prendiamo atto delle spiegazioni del collegio che a fronte delle legittime rimostranze e dell’invito ad astenersi formulati dal difensore”, ha affermato che si “trattava di una mera bozza, suscettibile di poter essere rimodulata dopo l’intervento delle parti. Appare evidente che una decisione era in realtà stata già assunta senza prima aver ascoltato le argomentazioni della difesa”. La denucia conclude affermando che tal modo di “amministrare la giustizia denota una visione del processo penale in cui le ragioni della difesa vengono intese alla stregua di un inutile orpello a cui si possa tranquillamente rinunciare con conseguente oltraggio del ruolo e della funzione del difensore”.

Il comunicato dell’Aiga
Oggi la reazione dell’Aiga diffusa con il seguente comunicato stampa di cui si riporta il testo integrale:
“L’Associazione Italiana Giovani Avvocati fa proprie le riflessioni di ferma condanna rilasciate dalla sezione territoriale di Firenze, aventi ad oggetto un fatto di gravissima portata avvenuto nel Tribunale toscano.

Da quanto si apprende, un avvocato ha rinvenuto all’interno del fascicolo processuale il dispositivo della sentenza già predisposto, con tanto di condanna già determinata prima ancora dello svolgimento dell’udienza di discussione finale.

È per vicende come questa che i cittadini hanno sempre meno fiducia nella Giustizia italiana, di ogni giurisdizione e ad ogni livello.

Non può passare sotto silenzio o nascondersi dietro le sterili giustificazioni della magistratura fiorentina un simile episodio, radicalmente contrario ai precetti costituzionali sul giusto ed equo processo, oltreché ai fondamenti più basilari del processo penale.

L’AIGA chiede con forza che sulla questione si esprima il Consiglio Superiore della Magistratura, assumendo i dovuti provvedimenti, anche disciplinari, nei confronti del giudice titolare del processo in questione.

È necessario tutelare l’immagine e la credibilità dell’intero sistema Giustizia, soprattutto agli occhi degli imputati e dei loro difensori, che vedono, ancora una volta, svilita la propria funzione difensiva”.

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