Professione e Mercato

Cassa Forense: 17,6 mld patrimonio ma servono “riforme strutturali”

L’Istituto chiude con 1,4 miliardi di avanzo il bilancio 2023. Gli iscritti sono 236.946; i pensionati 32.206 con un costo che supera il miliardo, il reddito medio sale 44.654 ma permane il gender pay gap

Il Bilancio d’esercizio 2023 di Cassa Forense, approvato dal Comitato dei Delegati il 19 marzo scorso, “registra ancora una volta un ottimo risultato”. Così un comunicato dell’Istituto di previdenza. L’avanzo di esercizio è pari ad 1.406.688.476 euro con una crescita del 39,9% rispetto al 2022 che porta il patrimonio netto ad 17.629.361.909 euro con un incremento dell’8,67%.

“Un importante traguardo ottenuto in un anno difficile, dall’esplosione della crisi in Medio Oriente al perdurare della guerra in Ucraina – prosegue la nota -, ma che non può far abbassare la guardia rispetto agli obiettivi di sostenibilità di lungo periodo. L’Ente ha infatti necessità di elaborare ed attuare riforme strutturali per garantire la positività dei saldi previdenziali e gestionali nel tempo a fronte di un quadro demografico destinato a mutare”.

La gestione del patrimonio, si legge, è stata improntata a criteri prudenziali, conciliando gli obiettivi di perseguire il miglior rendimento con il minor rischio, e sottoposta al controllo degli Organismi di Vigilanza.

I costi di funzionamento dell’Ente, pari a 35,1 mln circa, sono stati inferiori rispetto al 2022 dell’1,6%.

Il numero degli iscritti, pari a 236.946, è in calo dell’1,3 per cento rispetto al 2022.

Il numero dei trattamenti previdenziali erogato è passato da 30.986 del 2022 a 32.206 del 2023. Gli oneri pensionistici sono stati pari a circa 1.031.234,00 euro.

Si sono consolidati i segnali di rialzo del reddito medio dichiarato dalla categoria pari ad 44.654 euro, con un aumento del 5,3%, sul 2022. Nonostante un miglior incremento del reddito delle donne rispetto agli uomini, permane il gender pay gap in misura pari al 50%

Nel 2023 l’Ente ha destinato oltre 68 milioni di euro al welfare. L’importo più rilevante andato alla tutela della salute degli iscritti per 33 milioni di euro, di cui 28 milioni per la polizza sanitaria, 20 milioni a sostegno della professione ed 11 milioni a sostegno della famiglia.

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