Giustizia

Consulta, Barbera: eleggere subito i giudici per non paralizzare l’attività giurisdizionale

Il Presidente ha invitato la politica a non enfatizzare le diverse sensibilità politiche dei candidati richiamando il carattere collegiale delle decisioni della Corte

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Subito dopo l’ennesima fumata nera del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei quattro giudici della Corte costituzionale, arriva il monito della Consulta alla politica. Con un inusuale comunicato il Presidente Augusto Barbera rompe il silenzio auspicando che il “Parlamento, nella scelta dei nuovi giudici, non enfatizzi più di quanto sia necessario le diverse sensibilità politiche e culturali dei candidati”.

Al termine dell’Udienza di oggi, infatti, era previsto il saluto del Collegio ai tre giudici - lo stesso Augusto Barbera e i Vice presidenti Franco Modugno e Giulio Prosperetti - il cui mandato di nove anni terminerà il prossimo 21 dicembre.

Nel lavoro della Corte costituzionale, spiega Barbera è infatti “essenziale il metodo della collegialità”, dove le diverse sensibilità “politiche culturali” dei singoli giudici “contano ma poi, necessariamente, devono confrontarsi con quelle di tutti gli altri componenti del Collegio”. E allora queste diverse sensibilità “non vengono compresse bensì arricchite, grazie al confronto collegiale”.

Così, guardando “a questa imprescindibile dimensione collegiale”, il Presidente invita la politica a volare alto e a non fossilizzarsi nella ricerca di giuristi di aerea. E richiama il Parlamento ad una scelta celere per non paralizzare l’attività del collegio. “Per il buon funzionamento della Corte, che da oggi per l’attività giurisdizionale è composta da soli 11 giudici, il minimo legale, è fortemente auspicabile che il prima possibile si arrivi a una ricomposizione del Collegio a quindici componenti”.

Nel corso della cerimonia, a tracciare i profili dei tre giudici sono stati chiamati il giudice Giovanni Amoroso, l’avvocata Filomena Gallo (per il libero foro), che ha letto anche un messaggio della collega Marilisa d’Amico, e l’avvocata Gabriella Palmieri Sandulli (per l’Avvocatura dello Stato).

Intanto dopo l’ennesimo nulla di fatto sarà necessario un nuovo scrutinio, in data però ancora da definirsi. Dalla prossima votazione si uniformeranno i quorum (sin qui diversi tra il giudice che ha terminato il suo mandato nel novembre 2023 e i tre in scadenza il prossimo 21 dicembre) e basterà la maggioranza dei 3/5 per eleggere tutti e quattro i componenti.

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