Consulta, torna il plenum. Eletti: Marini, Cassinelli, Luciani e Sandulli
Il Parlamento in seduta comune ha eletto i quattro giudici della Corte costituzionale necessari per reintegrare il plenum
Il Parlamento in seduta comune ha eletto i quattro giudici della Consulta necessari per reintegrare il plenum. Hanno raggiunto il quorum dei tre quinti dell’Assemblea, Francesco Saverio Marini (consigliere giuridico del presidente del Consiglio), Roberto Nicola Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli. La “fumata bianca” sulla Corte costituzionale, frutto dell’intesa tra maggioranza e opposizione raggiunta nelle ultime ore, è arrivata a Montecitorio dopo, complessivamente, quattordici scrutini.
Dopo 460 giorni, dunque, la Corte costituzionale ritrova il plenum, anche se ne trascorrerà ancora qualcun altro prima che i nuovi giudici prestino giuramento dinanzi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed entrino formalmente in carica.
Tanti ne sono passati infatti dalla fine del mandato di Silvana Sciarra, l’11 novembre del 2023, prima che il 21 dicembre scorso concludessero il loro ruolo anche Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperretti. Una vacatio ampia ma non la più lunga. Il record infatti è di 626 giorni, che trascorsero dalle dimissioni di Giuseppe Frigo, il 7 novembre 2016, e il giuramento del successore Luca Antonini, il 26 luglio 2018.
Francesco Saverio Marini è il più giovane del quartetto dei giudici costituzionali eletti. Nato il 28 aprile 1973, figlio d’arte dell’ex presidente della Corte costituzionale Annibale Marini, e dal gennaio 2023 consigliere giuridico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha sponsorizzato senza mai un tentennamento la sua candidatura per l’altissimo profilo professionale, ha dato un forte imprinting sul ddl di riforma costituzionale presentato dal Governo. Professore ordinario di Diritto pubblico presso l’università degli studi di Tor Vergata dal 2004, Marini, “Checco” per gli amici, è stato anche dal 2006 al 2011 professore di Diritto pubblico comparato presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia università Lateranense. Di fede cattolica, il costituzionalista ha infatti solidi rapporti con il Vaticano, tanto da essere stato nominato giudice istruttore e giudice dell’esecuzione civile presso il Tribunale della Città del Vaticano nel gennaio 2023. E direttamente da Papa Francesco nel giugno 2022 Giudice applicato del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
Massimo Luciani (Roma, 23 luglio 1952), candidato d’area Pd, è giurista apprezzato trasversalmente in quanto “vero gigante” del costituzionalismo. Accademico dei Lincei nonché Presidente della Commissione bioetica dell’Accademia, dal 1992 è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma, “La Sapienza”, dove si è laureato con lode nel 1975 e dove si è dedicato con cura estrema all’attività didattica. Oltre alla cattedra di istituzioni di diritto pubblico, Luciani è stato Professore ordinario di diritto parlamentare presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1994 al 1996; dal 1990 – 1994 - Professore ordinario di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia; dal 1987 – 1990 - Professore straordinario di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia; dal 1985 – 1987 - Professore associato di diritto costituzionale italiano e comparato presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia.
Roberto Cassinelli (Genova, 10 dicembre 1956) è il politico del quartetto di giudici che approda a Palazzo della Consulta. Liberale nell’animo (aderì al Pli già da giovanissimo tanto da essere eletto nelle sue liste nel 1981, 1985 e 1990, al Consiglio comunale di Genova) aderì nel 1994 a Forza Italia, dove si ritrovarono molti esponenti del Partito Liberale Italiano dopo il suo scioglimento. E’ stato deputato nella XVIII legislatura, dal 20 aprile 2017 senatore nella XVII Legislatura e deputato nella XVI Legislatura, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano e, da allievo del professore Franco Bonelli, avere esercitato dal 1985 per oltre trent’anni la libera professione di avvocato, in qualità di patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione. Esercizio per il libero foro che gli ha consentito la “promozione” a giudice costituzionale. Per due mandati consigliere dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Genova, da parlamentare si è concentrato prevalentemente sui temi della giustizia, delle libere professioni e del diritto delle nuove tecnologie.
Maria Alessandra Sandulli, è nata a Napoli nel 1956. Figlia e allieva del Prof. Aldo M. Sandulli (1915 – 1984), ne ha continuato la tradizione nell’insegnamento universitario e nell’attività scientifica e professionale, nel ricordo e nel rispetto della Sua lezione. Ordinario di Diritto Amministrativo, è titolare degli insegnamenti Diritto Amministrativo e Giustizia amministrativa presso l’Università degli Studi Roma Tre. Presso la medesima Università, dal 2017 al 2020 ha anche coperto l’insegnamento di Diritto Sanitario. È coordinatore nazionale delle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali e Direttore della SSPL dell’Università Roma Tre. È componente del consiglio direttivo dell’Alta Scuola dell’Amministrazione (ASA3), istituita presso l’Università Roma Tre.
Presunzione di innocenza, un totem con "effetto boomerang" sui media
di Caterina MalavendaAvvocato del Foro di Lodi ed esperto di diritto dell'informazione