Corte dei conti inaugura anno giudiziario: centrale il ruolo di controllo sulla ripresa
"Paura della firma" e responsabilità attenuate per l'emergenza non appaiono adeguate a gestire ingenti flussi finanziari
L'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti è stata accompagnata dalla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e dall'intervento di apertura del premier Mario Draghi alla sua prima uscita pubblica dopo la fiducia votata al suo Governo e al quale il Paese ha affidato il volante della ripresa economico-sociale. Dagli interventi emerge la consapevolezza del fondamentale ruolo di controllo affidato alla Corte contabile sulla gestione delle risorse pubbliche, che - come sottolinea Draghi - in questa eccezionale emergenza sono in gran parte risorse europee cioè "tasse di cittadini della Ue per aiutare altri cittadini della Ue". Draghi avanza anche la visione secondo cui le azioni di contrasto alla crisi globale, messe in campo in Europa, possano porre le basi di un futuro bilancio Ue con "vantaggio dei Paesi più poveri dell'Unione".
Formaziona dei dipendenti pubblici
Ma il "rischio Italia" esiste e si chiama corruzione o nel migliore dei casi incompetenza di alcuni funzionari pubblici ed è questo il fronte di lavoro principale della Corte dei conti che, al fine di prevenire fenomeni di distrazione delle risorse o di cattiva e lenta gestione, va rafforzata anche nella sua funzione consultiva oltre che sanzionatoria. L'intervento di Draghi punta poi alla qualità dell'azione amministrativa, compreso il bisogno di assicurare che "il lavoro pubblico sia fondato sulle competenze" e a tal fine annuncia l'impegno del Governo "a rafforzare la formazione dei dipendenti pubblici". "Con Recovery and Resilience Facility scatta ruolo ancora più cruciale della Corte di conti" dice Draghi che al pari del successivo intervento del Procuratore generale Canale sottolinea i rischi della recente normativa targata 2020 che - nell'ottica di semplificazione - mette a rischio la puntuale legalità ed efficienza dell'azione amministrativa per aver attenuato la responsabilità erariale. L'esigenze emergenziali non devono lasciar passare l'idea che velocizzare il complesso procedimento amministrativo sia più importante di evitare distrazioni delle finanze messe in campo e di misurarsi davanti all'impreparazione di alcuni settori dell'impiego pubblico. Nelle scelte punto nevralgico, conclude Draghi, "non è il tasso degli interessi ma dell'interesse dell'intero Paese".
I "rischi " della semplificazione
Anche l'intervento del procuratore generale Angelo Canale si appunta sui rischi del decreto semplificazioni dove attenua alcuni profili di responsabilità erariale in nome dell'emergenza e della necessaria celerità dell'azione amministrativa e afferma: "per accelerare l'azione amministrativa, soprattutto in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza" e se è vero che " ritardi, omissioni e inefficienze sono indubitabili, va però posto in dubbio che tutto si risolva attenuando la responsabilità della dirigenza pubblica, in quanto presidio di legalità" di fronte al dispiego di ingenti risorse pubbliche nazionali ed europee.
Nel suo intervento il Presidente della Corte dei conti Carlino chiede ascolto sul timore che interventi legislativi mirati ad allentare la funzione di controllo comportino un rischioso indebolimento dell'obiettivo di reintegro e deterrenza che caratterizza la responsabilità amministrativa. E conclude Carlino con un invito a tener conto - nelle scelte legislative incidenti sulle tutele costituzionali - del fondamentale ruolo che può svolgere la Corte contabile nelle opportune sedi, vista anche la necesità di un suo parere a Sezioni Unite "ogni qualvolta si voglia intervenire sulle sue attribuzioni".
I dati
Segue un excursus sulla giurisprudenza contabile, facendo rilevare alcuni dati fondamentali: ammontano a 27 milioni di euro le condanne per frodi comminate nel 2020 "sessantasei sentenze hanno riguardato fattispecie di danno connesse all'impiego irregolare di aiuti gravanti su fondi comunitari, nazionali e regionali"; per frode "nel periodo 2010-2020 sono state pronunciate 1.173 sentenze di condanna per un totale di oltre 730 milioni di euro "; "nel periodo 2011-2020 le procure regionali, per le medesime fattispecie dannose, hanno emesso 1.805 citazioni, con una complessiva richiesta risarcitoria di oltre 1.197 milioni di euro". Canale, infine, sottolinenado l'importanza della collaborazione tra le istituzioni europee e nazionali antifrode, ha annunciato che "a brevissimo sarà operativa la Procura Europea antifrode ", Eppo.
Una riflessione post pandemia
In conclusione, interviene l'avvocatura attraverso le affermazioni della Presidente Masi del Consiglio nazionale forense che - nel sottolineare i rischi delle norme emergenziali - ricalca le aspettative emerse negli altri interventi di non imbrigliare l'auspicabile celerità dell'azione amministrativa, ma anche le paure derivanti da una legislazione altamente puntata sulla semplificazione degli iter amministrativi, in particolare nel settore degli acquisti di dispositivi medici e dell'innovazione digitale. Auspica Masi una riflessione post pandemia su necessario bilanciamento tra il rischio di un blocco dell'attività amministrativa dinanzi alla prospettazione di un regime sanzionatorio e sulla profilazione di responsabilità per gli attori pubblici che impediscono tempestività nel raggiungimento di interessi generali.