Professione e Mercato

Così lo studio professionale diventa una squadra

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di Francesco Nariello

Dalla realizzazione di uno spot pubblicitario sui valori condivisi dello studio alla riedizione dei Giochi senza frontiere con i professionisti a fare squadra al di fuori del contesto di lavoro, fino a più classiche attività di coaching per favorire interazione e relazioni tra colleghi. Il team building entra negli studi professionali: avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro partecipano sempre più spesso ad attività extra-lavorative che mirano a rafforzare lo spirito di gruppo con l’obiettivo di incrementare la produttività attraverso il miglioramento della collaborazione.

Le attività di costruzione del gruppo coinvolgono realtà professionali molto diverse tra loro, dai top brand in ambito legale e tributario a gruppi di media dimensione interessati a ottimizzare l’efficienza interna, ma anche a trasmettere all’esterno una migliore immagine dello studio.

Lo spot pubblicitario
Una delle iniziative più recenti è quella realizzata da Deloitte Legal: una due-giorni - due settimane fa - presso una dimora a Oreno (Milano) alla quale hanno partecipato circa 110 persone provenienti dalle sedi sparse sul territorio nazionale. «La valorizzazione delle persone e la creazione di un clima di collaborazione e scambio sono fattori critici di successo - afferma Carlo Gagliardi, managing partner -. Abbiamo lavorato tutti insieme ad uno spot pubblicitario che rappresentasse l’immagine distintiva dello studio». Guidate da professionisti specializzati, le squadre hanno seguito, come su un set, tutte le fasi di produzione, dalla sceneggiatura ai costumi fino alla scelta dei ruoli. L’evento «è stato l’avvio di una serie di cantieri per rendere sempre più efficiente l’ambiente di lavoro».

Giochi senza frontiere
L’appuntamento clou di Bernoni Grant Thornton - realtà attiva, tra l’altro, in servizi di consulenza fiscale, advisory e contabilità su diversi uffici - si è svolto in estate, con una “riedizione” degli storici Giochi senza frontiere, che ha visto le oltre 200 persone dello studio impegnate in gare di canoa, tiro alla fune e altri giochi studiati dagli organizzatori. « Sono state create squadre miste in base a età, attitudini sportive, genere, ufficio di provenienza e seniority, puntando a “mischiare” le diverse anime e generando tra loro un rapporto di fiducia», spiega Alessandro Dragonetti, co-managing partner e head of tax di Bgt. Alto il livello di soddisfazione, rilevato anche online.

«Per uno studio che lavora su più sedi, in Italia e all’estero, è necessario creare con continuità occasioni di incontro e affiatamento per i professionisti. Facciamo almeno due eventi di team building l’anno, affidandoci a consulenti qualificati per gli interventi formativi». A dirlo è Stefano Loconte, fondatore dell’omonimo studio legale e tributario (circa 50 avvocati). Lo scorso giugno è stata realizzata una sessione con una prima parte di training in aula ed una seconda in esterno, con schemi, test e giochi di squadra organizzati dai formatori.

Si muove su un doppio binario il team building messo in campo da BonelliErede. «L’obiettivo - sottolinea Marcello Giustiniani, co-managing partner - è di trovare un equilibrio tra impegno e leggerezza». Il primo concetto è stato declinato quando tutte le circa 600 persone dello studio, durante il retreat dello scorso anno, sono state chiamate a definire e votare il purpose (visione condivisa) dello studio. La leggerezza, invece, «caratterizza le attività che organizziamo per rafforzare lo spirito di squadra: dai tornei sportivi agli eventi culturali, dal cibo al leisure, tutti momenti a libera partecipazione».

La volontà di rafforzare il gruppo trova spazio anche in realtà più piccole. È il caso di Leoni & Partners (circa 40 persone), studio specializzato - tra l’altro - in consulenza del lavoro e previdenziale. Qui le attività si sono concentrate soprattutto sugli strumenti di coaching. Prima dell’estate è stato avviato un progetto specifico, con una prima fase di ascolto di bisogni e criticità del personale, seguita da moduli formativi basati su interazione e conoscenza, con l’integrazione di ruoli e mansioni. Positivi i feedback, tanto che lo studio ha già scelto di replicare.
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