Dal massimario la relazione sulla riforma Cartabia
Dopo la precedente relazione dedicata al regime transitorio, pubblicata la relazione su novità normativa che analizza sistematicamente il Dlgs 150/2022, come modificato dalla legge 199/2022
Pubblicata dall'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione la relazione su novità normativa n. 2 del 5 gennaio 2023 dedicata alla riforma del processo penale e del sistema sanzionatorio penale attuata col Dlgs 150/2022.
Il contributo – la cui redazione ha coinvolto praticamente tutti i magistrati addetti al settore penale del Massimario, attesa la mole di interventi normativi da analizzare – giunge a pochi giorni dalla definitiva entrata in vigore (dal 30 dicembre scorso) della riforma Cartabia (articolo 99-bis Dlgs 150/2022, come introdotto dal Dl 162/2022, convertito, con modificazioni, dalla legge 199/2022) e costituisce un prezioso strumento di approfondimento, a prima lettura, di quella che viene definita, nell'Introduzione, "la prima, vera riforma organica del sistema processuale italiano da quando, nel 1989, fu adottato il modello di processo ‘accusatorio' e la cui significatività è segnalata, oltre che dal copioso numero di articoli introdotti, anche dal varo di istituti, come la giustizia riparativa, di assoluta novità, probabilmente impensabili sino a pochi anni orsono e dalla evoluzione di altri, come le sanzioni sostitutive, oggi confluite nella nuova categoria delle pene sostitutive delle pene detentive brevi".
Il testo, di oltre 300 pagine, si articola in tre Sezioni , dedicate rispettivamente:
I) alla riforma del processo penale (sedici capitoli);
II) alla riforma del sistema sanzionatorio penale (sette capitoli);
III) alla riforma per la giustizia riparativa (quattro capitoli).
In ciascuna delle tre sezioni sono ricompresi i pertinenti istituti, sostanziali e processuali, incisi dalla riforma, secondo una sequenza espositiva "ragionata" (che non segue, cioè, la progressione delle disposizioni ricomprese nel Dlgs 150/2022, la cui tecnica redazionale novellistica non avrebbe consentito un'analisi "articolo per articolo" pienamente intellegibile).
Completa il lavoro, in appendice, un prospetto schematico del regime transitorio - di particolare impatto operativo in questa primissima fase applicativa - così come novellato dalla legge 199/2022, di conversione, con modifiche, del Dl 162/2022 (entrata in vigore il 31 dicembre scorso).
La relazione su novità normativa n. 2/2023 fa seguito alla precedente relazione n. 69 del 7 novembre 2022 che, nel prioritario aspetto, denso di implicazioni pratiche, connesso all'imminente entrata in vigore della riforma (poi slittata a fine anno), ha trattato la sola disciplina transitoria e le principali questioni di diritto intertemporale (relazione, peraltro, i cui spunti interpretativi e rilievi critici sono stati in gran parte recepiti in sede di conversione del Dl 162/2022: vedi il dossier studi n. 11-1 del 9 dicembre 2022 curato dai Servizi studi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati sull'A.S. n. 274-A).
Con questo lavoro l'Ufficio del Massimario, che lo scorso anno aveva già analizzato, con la relazione del 3 novembre 2021, i principali profili della legge-delega 27 settembre 2021, n. 134 (tra cui, in primis, l'inedito istituto dell'improcedibilità di cui all'articolo 344-bis Cpp), chiude il "ciclo" dei contributi su novità normativa predisposti, ad oggi, con riguardo alla riforma Cartabia, del cui impatto sul sistema ordinamentale, soprattutto in sede di prima applicazione, non poteva non farsi carico in termini di prima analisi sistematica del testo, "stretta tra le esigenze, non facilmente conciliabili, del rispetto di tempi celeri e, allo stesso tempo, di un accettabile grado di approfondimento; necessità – come si legge nell'Introduzione – "fatalmente imposta dalla ‘vocazione' del Massimario ad una visione di sistema connaturata al compito di ausilio nello svolgimento della funzione nomofilattica". Con la consapevolezza della "inevitabile approssimazione dovuta alla esigenza di una riflessione tanto più utile quanto più prossima all'introduzione delle nuove norme. È inutile aggiungere che a questa prima ricognizione, necessariamente effettuata in vitro, dovranno, inevitabilmente seguire le ben più organiche letture che solo l'applicazione concreta delle nuove norme potrà alimentare".