Lavoro

Dl Lavoro in “Gazzetta”, focus sull’emersione

Il decreto-legge 28 ottobre 2024, n. 160 è stato pubblicato sulla G.U. n. 253 del 28 ottobre 2024

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di Francesco Machina Grifeo

È stato pubblicato sulla G.U. n. 253 del 28 ottobre 2024, il decreto-legge 28 ottobre 2024, n. 160 contenente “Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Il Dl è in vigore da oggi.

Il testo è stato varato dal Consiglio dei Ministri del 21 ottobre scorso, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del lavoro Marina Calderone e del Ministro dell’università Anna Maria Bernini, e mira garantire il raggiungimento di specifiche milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza in scadenza entro il prossimo 31 dicembre.

In particolare si introducono misure di contrasto al lavoro sommerso, interventi urgenti per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese del settore moda, misure relative al Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria, disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente, disposizioni urgenti riguardanti il Consiglio universitario nazionale, misure per l’accelerazione degli interventi strategici in materia di alloggi e residenze universitarie, interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico del Campus del Politecnico di Milano.

Per quanto concerne il sommerso si prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2026, siano introdotti gli indici sintetici di affidabilità contributiva (ISAC), al fine di promuovere il rispetto degli obblighi in materia contributiva. Si inizia con alberghi e grande distribuzione alimentare, settori problematici sotto questo profilo. Gli ISAC hanno lo scopo di individuare e prevenire la sottrazione di basi imponibili all’imposizione contributiva secondo un meccanismo uguale a quello degli indici di affidabilità fiscale.

Con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell’economia, sentiti Inps e l’Ispettorato nazionale del lavoro, entro il 31 dicembre 2025, vengono approvati gli ISAC, e sono stabilite le premialità da applicare, i criteri e le modalità per l’aggiornamento periodico e le ipotesi di esclusione dell’applicabilità degli indici per determinate tipologie di contribuenti.

Con le medesime modalità è stabilita l’estensione graduale degli ISAC ad almeno sei ulteriori settori a rischio di evasione ed elusione contributiva, entro il 31 agosto 2026.

Viene poi chiarito che a seguito del rilascio dell’attestato e per un periodo di dodici mesi dalla data di iscrizione nella Lista di conformità INL, il datore di lavoro è considerato a basso rischio di irregolarità e l’Ispettorato nazionale del lavoro, “nell’orientare la propria attività di vigilanza, può non procedere a ulteriori verifiche nelle materie oggetto degli accertamenti che hanno determinato l’iscrizione nella Lista di conformità INL, fatte sempre salve le verifiche in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le eventuali richieste di intervento, nonché le attività di indagine disposte dalla Procura della Repubblica”.

Per quanto riguarda la crisi del settore moda, per il 2024 viene riconosciuta dall’Inps, ai dipendenti da datori di lavoro, anche artigiani, con forza occupazionale media fino a 15 addetti, operanti nei settori tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero (TAC), nonché conciario, un’integrazione al reddito, con relativa contribuzione figurativa per un periodo massimo corrispondente al periodo che decorre dall’entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2024, dunque circa 8 settimane.

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