Dl semplificazioni: il Senato vota la fiducia - Il testo definitivo ricostruito
Via libera da Palazzo madama: i voti a favore sono stati 213, i contrari 33, nessun astenuto
Disco verde dell'Aula del Senato alla fiducia chiesta dal Governo sul Dl semplificazioni-governance Pnrr (il cosiddetto Recovery plan), nel testo già approvato dalla Camera. I voti a favore sono stati 213, i contrari 33, nessun astenuto. Per FdI è stato il senatore Andrea de Bertoldi a dichiarare il voto contrario.
È così arrivato il via libera definitivo al provvedimento, arrivato blindato dalla Camera che venerdì scorso aveva approvato fiducia e testo. Il decreto doveva essere convertito in legge entro venerdì prossimo, 30 luglio.
Il provvedimento definisce il quadro normativo nazionale finalizzato a semplificare e agevolare la realizzazione dei traguardi e degli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, dal Piano nazionale per gli investimenti complementari di cui al decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, nonché dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030 di cui al Regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018.
L'iter - Palazzo Madama ha ricevuto un testo blindato da Montecitorio che invece, a livello di commissioni Affari Costituzionali e Ambiente, ha introdotto diverse modifiche al decreto legge. Come ha ricordato ieri il presidente della commissione Affari Costituzionali, Dario Parrini (Pd), illustrando all'Assemblea il provvedimento, il testo si compone di 121 articoli: 54 in più rispetto ai 67 della versione originaria del decreto legge; nel complesso i commi aggiuntivi ammontano a 177.
I contenuti - Il provvedimento disciplina la governance del Piano di ripresa e resilienza a partire dalla Cabina di regia a Palazzo Chigi.
Inoltre, con la finalità di assicurare l'attuazione del Piano, il Dl introduce disposizioni per la accelerazione e lo snellimento delle procedure e il rafforzamento della capacità amministrativa in una serie di ambiti: dalla procedura Via alle fonti rinnovabili, dalle opere di impatto rilevante, ai contratti pubblici, alle infrastrutture dei trasporti e digitali.
Fra le modifiche introdotte in Parlamento, il pacchetto di misure che snelliscono l'utilizzo del superbonus al 110%.
Viene inoltre rafforzato il coinvolgimento del Parlamento nell'attuazione del Pnrr prevedendo un suo ruolo di monitoraggio.
Per il Mezzogiorno, è stato esplicitato il vincolo del 40% delle risorse ed è stato mantenuto l'attuale iter in materia di perequazione infrastrutturale con la proroga a fine anno del termine previsto per la ricognizione delle opere finanziate dal fondo da 4,6 miliardi dal 2022 al 2033.