Penale

È legge il Dl contro le aggressioni ai sanitari e il danneggiamento dei beni

Via libera alla conversione, con modificazioni, del decreto 1° ottobre 2024, n. 137. Si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita

immagine non disponibile

di Francesco Machina Grifeo

Via libera definitivo della Camera, con 144 voti a favore e 92 astenuti, dopo l’approvazione da parte del Senato, al Ddl di conversione, con modificazioni, del decreto 1° ottobre 2024, n. 137, che contiene misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.

La norma, che si compone di quattro articoli, nasce per porre un argine ai gravi episodi di violenza e prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.

L’articolo 1, modificato nel corso dell’esame al Senato, estende l’ambito di applicazione delle sanzioni previste per le lesioni procurate agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni (articolo 583-quater, secondo comma, C.p.), al personale che svolge servizi di sicurezza complementari.

La norma, aggiungendo un ulteriore comma all’articolo 635 c.p., introduce la fattispecie, punita con la reclusione da uno a cinque anni e la multa di 10.000 euro, di danneggiamento di cose destinate al servizio sanitario o socio-sanitario commesso all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero nell’atto del compimento del reato di lesioni personali a personale esercente una professione sanitaria o socio sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali, nonché al personale che svolge servizi di sicurezza complementari. La disposizione prevede anche una aggravante speciale ad effetto comune (la pena è aumentata fino ad un terzo) che ricorre quando il fatto è commesso da più persone riunite.

L’articolo 2, modificando gli articoli 380 e 382-bis del Cpp, prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. In particolare, viene considerato, comunque, in stato di flagranza chi, sulla base di documentazione videofotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, risulti autore dei suddetti delitti, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto. Si prevede, inoltre, l’applicazione del procedimento con citazione diretta a giudizio per il reato di danneggiamento (articolo 635, quarto comma, c.p., come introdotto dall’art. 1 del decreto in esame).

L’articolo 3 reca la clausola d’invarianza finanziaria che ha destato le critiche delle opposizioni (che si sono astenute) da Azione al M5s fino al Pd. “Vi accanite sul codice penale e rispondete solo mediaticamente all’escalation di aggressioni: pene più aspre e zero euro. Da domani non cambierà nulla”, ha detto il dem Marco La Carra.

Mentre l’articolo 4 dispone che il decreto-legge in esame entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ovverosia il 2 ottobre 2024.

Per il Ministro della Salute, Orazio Schillaci: “È una buona notizia, il provvedimento dà risposte concrete e maggiori tutele al personale sanitario e che ha già iniziato a dare risultati come l’arresto in flagranza differita, ieri” a Lamezia Terme, “di un uomo che aveva barbaramente aggredito un medico mentre prestava servizio”.

“Le aggressioni - afferma - non devono restare impunite”. “Ma sappiamo bene che è necessario continuare a lavorare per portare avanti un cambiamento culturale e recuperare il senso dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente”, aggiunge il ministro, ringraziando il Parlamento “per la sensibilità e l’attenzione dimostrata verso un fenomeno che non possiamo più accettare”.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©