Professione e Mercato

Edilizia giudiziaria, il corto circuito tra processi lumaca e tribunali fatiscenti

Convegno Ance - Ocf, Bonafede: "L'edilizia giudiziaria rappresenta un'istanza centrale nelle richieste del ministero per il Recovery fund"<br/>

di Francesco Machina Grifeo

Il caso Bari è quello più emblematico, con il Palagiustizia a rischio crollo e il conseguente pellegrinaggio dalle "tende" verso edifici comunque "non idonei", sempre in attesa che venga realizzato il "Parco della Giustizia". C'è poi Messina, dove il Presidente della Corte d'Appello Galluccio e il Presidente del COA Santoro lanciano insieme un accorato appello: "Fate presto, perché se succede qualcosa, i capi degli uffici giudiziari che mille volte hanno scritto chiedendo interventi urgenti declinano ogni responsabilità". Fino all'unicum di Roma dove, spiega il Presidente del Coa Galletti, la Corte d'Appello con 100 mila fascicoli pendenti costituisce da sola il 20% dell'arretrato italiano. "Ebbene - afferma Galletti -, per il settore civile, i magistrati hanno a disposizione per 8 sezioni ordinarie 4 aule, per 5 sezioni lavoro un'aula, per la sezione famiglia e minori un'aula". "Che senso ha - si interroga - nominare magistrati, che non sanno nemmeno dove sedersi per lavorare e non hanno le aule per svolgere le udienze in condizioni di sicurezza?".

La fotografia dell'edilizia giudiziaria in Italia – anticipata da NT Diritto - emerge dal Convegno organizzato dai costruttori di Ance e da OCF dal titolo "Costruire Giustizia" che si è tenuto oggi.

Per l'Associazione dei costruttori, l'edilizia giudiziaria influisce sulle deludenti performance italiane che (secondo un rapporto Ue) è al penultimo posto per la durata dei contenziosi civili e commerciali e in fondo alla classifica per i tempi delle cause amministrative. L'Ance sottolinea come "nel bilancio 2020 dello Stato per l'edilizia giudiziaria (manutenzione straordinaria, ristrutturazioni e nuove realizzazioni) ci sono circa 121 milioni di euro, nel 2019 erano 81,7". Ancora troppo poco per l'Associazione, che evidenzia come "solo nel 2019 gli uffici giudiziari hanno fatto richiesta di 527 interventi manutentivi su strutture e impianti per complessivi 187 milioni di euro".

Ma a bloccare l'edilizia giudiziaria, oltre alla scarsità di risorse, ci sono difficoltà di raccordo con i Provveditorati alle Opere Pubbliche; difficoltà nella fase di progettazione; perenzione amministrativa dei fondi. Secondo Ance "il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese prevede circa un miliardo di euro fino al 2032, destinato all'edilizia giudiziaria". È necessario però anche "sfruttare le risorse europee del Next Generation EU". "La giustizia - ricorda l'Associazione - è infatti una delle riforme previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza".

La conferma arriva dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: "L'edilizia giudiziaria rappresenta un'istanza centrale nelle richieste del ministero per il Recovery fund". "La richiesta di interventi in materia di edilizia giudiziaria, posta a carico del ministero - prosegue -, riguarda 936 immobili attualmente gestiti. Nel triennio 2018-2020 sono stati 593 gli interventi manutentivi effettuati con una copertura finanziaria, del ministero, pari a 130 milioni di euro". "Oltre 800 milioni di euro - ha spiegato il Ministro - sono le somme stanziate ad oggi per i progetti relativi ai poli giudiziari in alcune città. Ci sono 12 progetti già finanziati. La somma in media impiegata ogni anno per il funzionamento degli uffici giudiziari ammonta a circa 320 milioni di euro". "Il ministero - ha concluso Bonafede - procederà all'assunzione di 63 ingegneri e 127 geometri, per dotare l'amministrazione delle competenze necessarie".

"Il quadro insomma è chiaro e, aggiungerei, desolante - conclude il Coordinatore dell'OCF Giovanni Malinconico - per cui ora dal dibattito e dal prezioso confronto è il momento di passare ai fatti con interventi concreti e coordinati, concordati fra magistratura e avvocatura".

Strutture fatiscenti - Gli ultimi incidenti:

Ottobre 2020
Catania: Gregoretti, lastra di marmo crolla su Giulia Bongiorno, esce dal tribunale in sedia a rotelle
Genova: Tutte le aule del palazzo di giustizia inagibili: "Aerazione non rispetta la normativa anti-Covid". Udienze rinviate
Roma: Sos dei magistrati, le aule non sono sicure. Anm chiede termoscanner, schermi in plexiglass e verifica impianto di aerazione.

Settembre 2020
Torino: Crolla soffitto di un'aula del tribunale prima di un'udienza

Febbraio 2020
Avellino: Tribunale fatiscente, penalisti in protesta

Marzo 2019
Arezzo: Crolla il controsoffitto di un corridoio del tribunale, paura all'ex Garbasso. Alcuni pannelli, situati di fronte agli uffici del Gip, si sono staccati e si sono infranti a terra. Per fortuna non ci sono stati feriti.

Gennaio 2019
Milano: Incidente al Tribunale: avvocato cade dal quarto piano. «Balaustre da 75 centimetri». Giovane legale rischia la paralisi

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