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Giudice nazionale può disapplicare verdetto Consulta contrario al diritto Ue

La Cgue, sentenza nella causa C-792/22, afferma che in materia di sicurezza lavoro la sentenza ottenuta nel procedimento amministrativo non può sbarrare la strada a quello penale precludendo l’ascolto delle parti civili

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Nell’ambito del diritto a un ricorso effettivo, la Corte Ue, sentenza nella causa C-792/22, ha affermato che un giudice nazionale non è tenuto ad applicare una decisione della sua Corte costituzionale che violi il diritto dell’Unione. E dunque in un simile caso non può essere sanzionato.

Il caso era quello di un elettricista morto per elettrocuzione nel corso di un intervento. A seguito del fatto è stato avviato un procedimento amministrativo contro il suo datore di lavoro. Parallelamente è stato promosso anche un procedimento penale per negligenza e omicidio colposo a carico del suo caposquadra. Anche i parenti della vittima sono intervenuti nel procedimento penale.

Il giudice amministrativo investito della controversia, tuttavia, ha concluso che non si trattava di un «infortunio sul lavoro» ed ha annullato le sanzioni amministrative inflitte al datore di lavoro.

Secondo una normativa nazionale, come interpretata dalla Corte costituzionale rumena, questa decisione amministrativa impedisce al giudice penale di riconsiderare se l’incidente costituisca un infortunio sul lavoro.

Si tratterebbe, infatti, di una questione preliminare che riguarda aspetti della causa di natura extra-penale, che devono essere definiti prima della questioni relative al merito e che riguardano l’esistenza di una componente essenziale della struttura del reato.

La Corte d’appello di Brașov ha così chiesto alla Corte di giustizia di pronunciarsi sulla compatibilità tra tale legge nazionale, come interpretata dalla Corte costituzionale, e il diritto dell’Unione in materia di sicurezza dei lavoratori.

Nella sentenza odierna la Corte di giustizia considera che il diritto dell’Unione osta alla legge di uno Stato membro che, secondo la sua corte costituzionale, rende la sentenza di un tribunale amministrativo su un «infortunio sul lavoro» definitiva per il tribunale penale, quando tale legge impedisca ai familiari della vittima di essere ascoltati.

Il diritto dell’Unione, infatti, mira a proteggere la sicurezza dei lavoratori e obbliga il datore di lavoro a garantire un ambiente di lavoro sicuro. Rientra nella competenza nazionale determinare le procedure per far valere la responsabilità del datore di lavoro in caso di inadempimento. Tuttavia, tali procedure non possono ostacolare l’esercizio dei diritti conferiti dal diritto dell’Unione.

Ebbene, la Corte ricorda che nei procedimenti giudiziari il diritto a un ricorso effettivo include il diritto di essere ascoltato. Se un organo giurisdizionale adotta una decisione sulla responsabilità civile senza consentire alle parti interessate di presentare i propri argomenti, tale diritto è violato.

A questo proposito la Corte afferma che i giudici nazionali devono potersi astenere dal seguire una decisione della loro corte costituzionale qualora tale decisione sia in contrasto con il diritto dell’Unione. In tal caso, essi non possono essere oggetto di sanzioni disciplinari.

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