Giustizia tributaria, nel 2024 ricorsi in aumento, tempi in calo
Questa mattina, alla Camera, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario tributario 2025
“Il 2024 si è caratterizzato da un’evoluzione significativa del contenzioso, con un incremento del numero di ricorsi pervenuti e definiti”. Lo ha detto, questa mattina, la presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria Carolina Lussana nella relazione alla Cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario tributario 2025 che si è tenuta alla Camera dei deputati presso la Sala della Regina.
“Al 31 dicembre il numero di ricorsi pendenti ammontava a 259.453 unità, segnando un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Nel 2024 sono pervenuti 224.725 nuovi ricorsi, di cui 182.112 nelle Corti di primo grado e 42.613 nelle Corti di secondo grado. Il valore totale delle controversie pervenute ammonta a circa 23,7 miliardi. Al contempo sono stati definiti 218.384 ricorsi per un valore complessivo di 25,97 miliardi”, ha detto Lussana.
“L’analisi per scaglioni evidenzia che nelle Corti di primo grado il 57,8% dei ricorsi definiti riguarda controversie di valore inferiore ai 5.000 euro. Solo l’1,2% riguarda controversie superiori al milione di euro. Per le Corti di secondo grado la distribuzione è simile. Il clearance rate (tasso di smaltimento dei ricorsi) nel 2024 si è attestato al 90,5% per le Corti di primo grado e al 125,6% per le Corti di secondo grado. Il tempo medio di definizione dei ricorsi ha registrato un’ulteriore riduzione nel 2024, attestandosi a 373 giorni in primo grado e 947 giorni in secondo grado”. “Nel 2024 hanno prestato servizio in media 2.086 giudici tributari, di cui 1.518 in primo grado e 568 in secondo grado. Ogni giudice di primo grado ha definito, in media, 110 ricorsi. La giustizia tributaria - ha detto Lussana -, anche nell’anno passato, ha dunque contribuito in maniera significativa alla gestione del contenzioso e alla lotta all’evasione, con il recupero di somme importanti per il bilancio dello Stato”.
La Presidente Lussana ha poi chiesto gradualità nella riforma della geografia giudiziaria. “Riteniamo – ha detto - che in un momento di cambiamenti epocali per la magistratura tributaria sia necessario garantire una gradualità del procedimento di modifica, a tutela dei contribuenti, del foro, del personale delle Corti, dei giudici e dei magistrati tributari e della stessa efficienza e funzionalità del sistema”. Lussana ha fatto riferimento al fatto che il governo ha comunicato che entro l’anno intende procedere con la revisione della geografia giudiziaria, inserita nell’ambito della delega fiscale. “Ricordiamo sempre che se è vero che il processo telematico garantirà comunque ai cittadini l’accesso alla giustizia, una Corte è sempre un presidio di legalità, quale organo che conosce la realtà territoriale in cui opera. Qualunque progetto di riforma, infine - ha aggiunto -, dovrà necessariamente prevedere un ampio intervento legislativo di ’accompagnamento attuativo’”.
Per la Presidente della Cassazione Margherita Cassano: “È necessario un chiarimento sulle ricadute della manifestazione di volontà di aderire alla rottamazione sul contenzioso per evitare la dilatazione dei tempi”. “Un tema su cui sarebbe utile un intervento chiarificatore del legislatore”, ha osservato Cassano, riguarda “le procedure di rottamazione, ulteriori previsioni di proroga, effetti della manifestazioni di volontà del contribuente di voler aderire alla procedura di rottamazione con semplice pagamento di una prima rata e ricadute sul procedimento”: cioè “se l’adesione attestata con una volontà libera da parte del contribuente provochi o no un effetto estintivo della intera procedura giudiziaria”. “Un aspetto che può sembrare secondario ma è essenziale per il conseguimento degli obiettivi del Pnrr - ha sottolineato - perché la dilatazione dei tempi introdotti dall’ultimo intervento di rottamazione, con inevitabile trattazione dei ricorsi in Cassazione, inciderà sul disposition time” e “se non ci sarà a livello di interpretazione autentica un chiarimento da parte de legislatore sull’effetto estintivo rischiamo di fallire gli obiettivi del Pnrr in campo civile. Il che sarebbe veramente un peccato”.
Sul tema della geografia giudiziaria è tornato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti affermando che “l’operazione è volta a migliorare la Giustizia Tributaria” rispettando “parametri di riferimento molto chiari: estensione e particolarità del territorio, indici di sopravvenienza, numero degli abitanti e degli enti dedicati alla riscossione”. “Nel portare a compimento la riforma della giustizia tributaria, una riorganizzazione quanto mai necessaria, non si può non pensare al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria che dovrà diventare un organo di autogoverno, con le stesse prerogative di quelli delle altre magistrature. La riforma, infine - ha aggiunto -, dovrà allineare la giustizia tributaria ai principi del giusto processo e supportare l’intero sistema Paese, favorendo la competitività e l’attrattività per gli investitori esteri”.
Per il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo le decisioni non sempre sono in linea con gli obiettivi del governo. “Assistiamo spesso – ha detto Leo - a sentenze della Corte di Cassazione, ma anche altri organi di merito, che in qualche modo vanno un po’ non in linea con gli obiettivi che il governo vuole perseguire”. “Nel rispetto assoluto dei ruoli e del massimo organo giurisdizionale - ha aggiunto - mi permetto di segnalare la possibilità di metterci a un tavolo di confronto per evitare che il governo, il legislatore, faccia interventi normativi che non sono in linea con il sentiment degli organi giurisdizionali”. “C’è un altro tema che sicuramente ci ha creato perplessità sulla autotutela in malam partem - ha proseguito Leo -, il governo voleva perseguire una strada e la decisione è andata in un’altra direzione, però” l’augurio è che “su queste cose riusciamo a confrontarci in una logica di collaborazione per far capire l’esigenza del legislatore in un’ottica della certezza del diritto” e per “migliorare il rapporto fisco-contribuenti”.
Immissioni, la tutela deve transitare nell'ambito della responsabilità civile
di Antonio Scarpa, Magistrato presso la Corte di cassazione