Greco (Cnf): le battaglie dei penalisti sono di tutti gli avvocati
Così il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani a Roma
«Esprimo la mia soddisfazione per essere presente oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani, in virtù di una ritrovata collaborazione e una ritrovata unità di intenti. L’avvocatura è una e una sola, e le battaglie e le iniziative delle Camere Penali sono battaglie di tutti gli avvocati, non solo dei penalisti, e tutti gli avvocati devono sostenerle. La collaborazione con il presidente delle Camere Penali, Francesco Petrelli, ha già portato frutti tangibili: insieme abbiamo trovato la soluzione per l’avvio del processo penale telematico, evitando così possibili problemi per i penalisti, ma anche per l’amministrazione della giustizia e i magistrati. In quel contesto, il Cnf ha messo a disposizione degli avvocati penalisti e del personale amministrativo le proprie strutture tecnologiche per avviare percorsi formativi sul processo penale telematico. Così il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani in corso a Roma.
Una collaborazione è stata avviata anche sul tema delle carceri, tema che coinvolge l’intera avvocatura, in quanto attiene al livello di civiltà giuridica del nostro Paese. Uno stato che non ha carceri in cui il recluso si trovi a espiare in modo dignitoso la pena non è uno stato civile. L’articolo 3 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU) e l’articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea vietano la tortura. La tortura e i trattamenti degradanti e inumani non possono e non devono esserci nelle nostre carceri come purtroppo a volte accade. Non dobbiamo più consentirlo. Con il presidente Petrelli, alla fine del 2023, siamo stati a Regina Coeli e abbiamo donato alla direzione del carcere 10 computer da mettere a disposizione dei detenuti per intraprendere quel percorso rieducativo e emendativo della pena che è fondamentale. E’ una battaglia che riguarda tutti gli avvocati italiani.
Anche sul tema della separazione delle carriere siamo al fianco delle Camere Penali perché riteniamo che sia indispensabile per dare attuazione all’articolo 111 della nostra Costituzione. Non si tratta di un problema che riguarda soltanto la possibilità di passare da un ruolo all’altro, è un problema di unità dell’ordinamento. Perché altrimenti è come se l’arbitro di una partita di calcio appartenesse a una delle due squadre che si sfidano in campo».