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I BENEFICIARI DEL SOSTEGNO - L’infermo di mente accede all’Ads quando residua la capacità di agire

di Valeria Cianciolo

N. 27

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Le conseguenze sulla capacità d’agire dell’infermo di mente possono non essere così gravi come quelle richieste per l’interdizione, ma comunque tali, da richiedere una protezione diversa e funzionale al caso di specie. Talvolta, sempre a scopo protettivo, è necessario incidere anche sull’ordinaria amministrazione, in tutto o in parte, ma l’inabilitazione non si è rivelata sempre efficiente, neppure nel caso di prodigalità o di abuso di bevande alcoliche o di stupefacenti. In certe situazioni occorre un “rafforzamento di tutela” rispetto a quanto possa assicurare l’inabilitazione. Vi sono stati, infatti, provvedimenti di nomina dell’amministratore di sostegno in cui i giudici hanno eliminato la capacità d’agire per tutti gli atti di straordinaria amministrazione, mantenendola, invece, per quelli di ordinaria il cui valore non superasse un certo importo

Le conseguenze sulla capacità d’agire dell’infermo di mente possono non essere così gravi come quelle richieste per l’interdizione, ma comunque tali, da richiedere una protezione diversa e funzionale al caso di specie. Talvolta, il fatto esige di incidere, a scopo protettivo, anche sull’ordinaria amministrazione in tutto o in parte.

I soggetti a cui è applicabile l’amministrazione di sostegno

L’inabilitazione non si è rivelata efficiente, come emerge dalla giurisprudenza di merito, neppure nel caso di prodigalità o di abuso di bevande alcoliche o di stupefacenti...