La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell'Interno dovranno risarcire i migranti per i danni non patrimoniali patiti per essere stati trattenuti a bordo della nave della Guardia Costiera italiana "U. Diciotti", dal 16 al 25 agosto 2018, a causa del mancato consenso all'attracco nei porti italiani. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Cassazione, sentenza n. 5992/2025.
Caso Diciotti. Sulla domanda di condanna del governo italiano al risarcimento dei danni non patrimoniali patiti in occasione dell'illegittima restrizione della libertà personale avvenuta a bordo della nave della Guardia Costiera italiana "Ugo Diciotti", dal 16 al 25 agosto 2018, ai danni dei migranti soccorsi in mare, le sezioni Unite civili della Corte di cassazione, con l'ordinanza decisoria n. 5992/2025, depositata lo scorso 6 marzo, hanno cassato, con rinvio, la sentenza della Corte d'appello...
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I punti chiave
- I fatti: il caso "Diciotti"
- Il dictum: il rifiuto dell'autorizzazione allo sbarco dei migranti soccorsi in zona Sar non è atto politico
- Obbligo di soccorso in mare: le fonti
- Luogo sicuro: sbarco "nel più breve tempo ragionevolmente possibile": discrezionalità tecnica" degli Stati e limiti
- Trattenimento dei migranti a bordo: violazione del diritto alla libertà personale
- Responsabilità risarcitoria della Pa: violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione
Istituti di pena: bilanci e riflessioni per mettere mano a riforme urgenti
di Fabio Fiorentin - Magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Venezia