Penale

Il Garante Privacy non concede il "diritto all'oblio" su Google a chi ha commesso reati legati ad Al-Qaida

Il Garante privacy con il provv.n.204/2023 ha ritenuto infondata una richiesta di "deindicizzazione" di alcuni articoli presentata da un uomo condannato a due anni di reclusione per detenzione di materiale pubblicato da Al-Qaida

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di Pietro Alessio Palumbo


Niente "diritto all'oblio" per chi è accusato di reati gravi e la cui vicenda giudiziaria si sia da poco conclusa e sia ancora di interesse pubblico.
Su queste basi il Garante privacy con il provv.n.204/2023 ha ritenuto infondata una richiesta di "deindicizzazione" di alcuni articoli presentata da un uomo condannato a due anni di reclusione per detenzione di materiale pubblicato da Al-Qaida.
Nell'esposto al Garante l'interessato aveva chiesto di ordinare a Google la rimozione dai risultati di ricerca...