Il giudice bilancia i singoli illeciti nel reato complesso prima di applicare il favor rei
Il giudice penale prima di irrogare la sanzione, in applicazione del favor rei, deve analizzare se le varie condotte che costituiscono un reato complesso siano più o meno gravi rispetto alle singole ipotesi di reato per l'imputato. Ci deve essere quindi un vero e proprio bilanciamento in applicazione del favor rei.
La vicenda - La Cassazione, con la sentenza n. 27816/19, ha precisato come i giudici di merito avessero errato a contestare il reato di violazione di dimora visto che dopo l'introduzione del n. 3bis del terzo comma dell'articolo 628 del codice penale (un reato complesso come il furto aggravato), nell'illecito rimane assorbito il delitto di violazione del domicilio che costituisce reato-mezzo, legato da nesso di strumentalità a quello di furto in abitazione. I Supremi giudici hanno precisato che nel reato di furto aggravato sussistono una serie di condotte che - come stabilito dall'articolo 84 del Cp - , non si applicano alle norme sul concorso dei reati col conseguente cumulo delle pene, ma va aggiunta la sola pena prevista per il reato complesso. In definita è corretta la impostazione che si evince da precedenti decisioni secondo cui l'individuazione della disciplina più favorevole va fatta in concreto ovvero in conseguenza dell'esito del giudizio di bilanciamento poiché soltanto laddove il giudice di merito ritenga nella sua discrezionalità di dover bilanciare l'aggravante con le concorrenti circostanze attenuanti, la disciplina potrà essere in effetti concretamente più favorevole.
Le conclusioni - Si tratta però di una valutazione, quella di bilanciare o meno l'aggravante, che è all'evidenza riservata al giudice di merito il quale pertanto dovrà, alla luce del risultato di bilanciamento, verificare quale disciplina sia nel caso di specie più favorevole all'imputato, se quella vigente al momento del fatto oppure quella sopravvenuta in quanto entrata qualche giorno dopo. Solo con questo tipo di "equilibrio" si attua il principio del favor rei.
Corte di cassazione - Sezione II penale - Sentenza 24 giugno 2019 n. 27816