Civile

Il recesso bancario si considera legittimo se il correntista è perennemente in rosso con il conto

Spetta al correntista dimostrare che la banca sta commettendo un errore

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di Giampaolo Piagnerelli

La banca ha pieno diritto di esercitare il diritto di recesso dal conto corrente in presenza di circostanze che facciano sorgere dubbi in ordine alla solvibilità del correntista. Lo chiarisce la Cassazione con l'ordinanza n. 10125/21.

I Supremi giudici si sono trovati alle prese con un contenzioso che ha visto protagonisti il Monte Paschi di Siena e una correntista che aveva il conto corrente sempre in rosso. Proprio per questo l'istituto di credito ha ritenuto legittimo esercitare il recesso. Nella sentenza si legge che la banca per esercitare il suo diritto di recesso non deve dimostrare che sussista un vero e proprio stato di insolvenza dei debitori, in quanto si richiederebbe a essa, irragionevolmente, di recuperare il proprio credito quando questo sia divenuto addirittura irrecuperabile. Ne deriva che grava sulla parte, la quale assuma l'illegittimità del recesso per arbitrarietà e contraddittorietà al principio di buona fede, l'onere di enunciare le ragioni e di fornire la relativa prova, dovendo il debitore il quale agisca per far dichiarare arbitrario l'atto di recesso di una banca dal rapporto di affidamento di credito per violazione della buona fede, dedurre e provare che le giustificazioni fornite dalla banca non risultino ragionevoli.

La prova sarà tanto più ardua quando più il recesso sia motivato sulla base di comportamenti della stessa cliente, di terzi destinatari di fatture emesse dalla medesima società in ipotesi di sconto bancario, oppure addirittura di inesistenza di terzi debitori in presenza di ricevute bancarie illegittimamente emesse dalla stessa correntista. Per concludere si deve trattare di circostanze che facciano sorgere dubbi in ordine alla solvibilità del correntista. Nel caso concreto la banca si è vista costretta a esercitare il diritto di recesso in funzione di un saldo passivo, costantemente in peggioramento della correntista.

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