Professione e Mercato

Intelligenza artificiale, Greco: deve guidare il principio della responsabilità

Si è concluso oggi il G7 delle Avvocature sul tema “Intelligenza artificiale e valori democratici” con tre Raccomandazioni all’attenzione delle delegazioni su: tutela dei diritti umani e fondamentali, Intelligenza Artificiale e deontologia

 

Si è concluso oggi, con l’ultima riunione delle delegazioni presso la sede del Consiglio Nazionale Forense, il G7 delle Avvocature sul tema “Intelligenza artificiale e valori democratici: etica, innovazione tecnologica e tutela dei diritti della persona”. L’incontro fa seguito all’evento di ieri nell’Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce a Roma.

 

Grande soddisfazione è stata espressa da parte del presidente del CNF, l’Avv. Francesco Greco, che ha proposto tre Raccomandazioni all’attenzione delle delegazioni delle rappresentanze delle Avvocature dei Paesi del G7 sui seguenti temi: tutela dei diritti umani e fondamentali, con riferimento ai conflitti armati; Intelligenza Artificiale e deontologia dell’avvocato nell’utilizzo dell’IA. Nel frattempo è proseguito il dibattito anche oggi sulla scia del confronto di ieri e con gli interventi dei rappresentanti del Giappone in collegamento da remoto.

A chiusura della giornata, il presidente del CNF Francesco Greco ha ribadito la posizione unanime delle Avvocature del G7 sui principi che devono regolare introduzione e uso dell’IA nella giustizia e avanzato delle proposte di raccomandazioni che saranno discusse nei rispettivi Paesi. «L’impiego dei sistemi di IA per la difesa dei diritti in ambito giudiziale e stragiudiziale dovrà essere trasparente ed equo e solo di supporto al lavoro degli avvocati, che nel contempo dovranno ricevere un’adeguata formazione sul loro funzionamento e utilizzo - ha ribadito - sarà inoltre fondamentale certificare i dati usati nei sistemi di IA, sia sotto il profilo della loro autenticità sia della legittimità per l’uso. Dobbiamo poi definire i principi di responsabilità dell’utilizzatore per tutte le fasi del processo, sino all’affermazione della sua responsabilità per sistemi non certificati». E sulla deontologia legata all’utilizzo dell’IA: «Pur con le rispettive legislazioni sull’esercizio della professione forense, c’è condivisione sull’opportunità di informare i propri clienti sull’eventuale uso di sistemi di IA - ha aggiunto Greco - tuttavia, le Istituzioni Forensi devono vigilare affinché si ricorra al minimo a forme di giustizia predittiva o generativa: la decisione dei giudici deve sempre essere il risultato di una valutazione personale e imparziale del singolo caso».

Nell’ultimo dialogo, l’Avv. Julie Couturier, presidente del Conseil National des Barreaux (Francia), ha sottolineato che: «L’avvento dell’IA modificherà la professione forense e giuridica. In quanto sentinelle dello stato di diritto noi avvocati dobbiamo sorvegliare la protezione e l’attuazione dei diritti personali e dobbiamo fare in modo che l’indipendenza di avvocati e giudici non sia minata dall’IA. Sul ruolo dell’Avvocatura nella certificazione degli strumenti di IA, poi, potremmo ispirarci alla vostra proposta». Quindi l’Avv. John Stefaniuk, presidente della Canadian Bar Association: «Il quadro sull’IA in Canada si sta evolvendo. Il parlamento ha introdotto un progetto di legge sulla tutela della privacy che consiste di tre parti: tutela dei consumatori (informazioni personali, documenti elettronici, ecc.); implementazione digitale; Intelligenza Artificiale. L’idea è creare un quadro normativo che regolamenti sviluppo e uso dei sistemi di IA.». L’Avv. Richard Atkinson, vice Presidente della Law Society of England and Wales (Regno Unito), ha invece parlato degli sforzi degli avvocati inglesi e scozzesi di governare l’IA: «Stiamo assistendo a un aumento di fornitura di servizi legali non offerti da avvocati, dove ci porterà questa tendenza? Come avvocati il nostro sforzo dovrà essere quello di sostenere lo sviluppo tecnologico, cercare di aiutare i nostri colleghi a governare la tecnologia. Abbiamo pubblicato una guida essenziale sull’IA per consigliare gli operatori sull’uso e l’adozione degli strumenti nella prassi legale, soprattutto per gli studi di piccole e medie dimensioni».

Infine l’Avv. Pierre-Dominique Schupp, presidente del CCBE (Council of Bars and Law Societies of Europe - Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa), ha concluso: «L’Intelligenza Artificiale è un vero tsunami che si sta abbattendo sulla professione. Le parti devono essere al corrente dell’utilizzo dell’IA da parte del giudice e il giudice non deve delegare i propri poteri alla macchina. Sono d’accordo con il presidente del CNF Francesco Greco, su questo tema c’è tanto lavoro da fare, anche all’interno del CCBE».

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