Professione e Mercato

L’intelligenza “Ibrida”, un approccio corretto per un uso consapevole dell’IA

Per affrontare i rischi e contrastare le cattive abitudini nell’utilizzo dell’IA, è fondamentale adottare un comportamento consapevole attraverso alcune possibili strategie

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di Giuseppe Sant'Elia*

Il progresso scientifico è una componente fondamentale nella storia umana, ma ogni avanzamento tecnologico porta sfide critiche. Un rischio intrinseco è che parte della popolazione manifesti riluttanza al cambiamento, non riuscendo a seguirne il passo, soprattutto durante salti tecnologici significativi, come l’Intelligenza Artificiale (IA) generativa.

Nel mondo del lavoro, alcuni professionisti resistono ai cambiamenti tecnologici, cercando di mantenere lo status quo. Questo atteggiamento può derivare dall’idea che il cambiamento sia transitorio o poco importante, così come dalla paura che l’innovazione rappresenti solo un pericolo. Spesso queste convinzioni sono rafforzate da un contesto sociale che, all’inizio, condivide per lo più tali opinioni. Col tempo però, mentre la maggioranza si adatta, tali professionisti riluttanti possono arrendersi e rinunciare, con effetti anche rilevanti sulle proprie opportunità professionali. Accanto a questi, vi sono poi coloro che, pur desiderando abbracciare l’innovazione, non ne hanno le capacità. Esempi tipici sono i lavoratori meno avvezzi all’uso delle nuove tecnologie.

Vi è dunque un rischio di spaccatura all’interno delle professioni, una situazione che, se non gestita correttamente, può avere effetti gravi e duraturi.

Ma nell’era dell’IA, qual è il corretto approccio all’uso della nuova tecnologia?

Per rispondere a questa domanda, è importante capire innanzitutto come l’IA non deve essere usata. L’IA non è un motore di ricerca né una banca dati. Se usata in tali modi, si rischiano risposte errate, imprecise o deludenti.

L’IA deve essere invece adoperata come uno stimolo al ragionamento e un trampolino di brainstorming.

Gli output generati dall’IA devono essere utilizzati come punti di partenza per ulteriori riflessioni e analisi. Ogni output dell’IA deve essere interrogato e approfondito, esaminando criticamente le informazioni e verificando le fonti. Questo processo assicura decisioni ben informate e robuste. L’output dell’IA può contenere informazioni grezze che devono essere contestualizzate e interpretate dagli esseri umani. Gli specialisti devono usare la loro esperienza per trasformare questi dati in conoscenza utile e applicabile. Ad esempio, i medici possono utilizzare le diagnosi iniziali fornite dall’IA per eseguire ulteriori test e confermare la diagnosi, personalizzando il trattamento per il paziente. In sintesi, l’IA dovrebbe essere vista come un catalizzatore che potenzia le capacità umane, richiedendo un cambiamento di mentalità e una maggiore collaborazione tra esseri umani e tecnologia.

Una critica frequentemente sollevata riguarda il rischio che l’uso crescente dell’IA possa indebolire le capacità mentali umane, culminando in una progressiva atrofizzazione delle facoltà cognitive. Si teme, infatti, che, a causa della sua capacità di eseguire compiti complessi e fornire risposte immediate, l’IA possa progressivamente ridurre la capacità di pensare criticamente e di prendere decisioni autonome. Tuttavia, tali rischi non sono legati al corretto uso dell’IA, che, come vedremo in seguito, ha dimostrato di poter sviluppare le capacità di ragionamento degli utenti, bensì alle cattive pratiche connesse al suo impiego.

È innegabile infatti, che gli studenti potrebbero usare l’IA solo per copiare, peggiorando il loro apprendimento e riducendo drasticamente le capacità critiche e analitiche, fondamentali per lo sviluppo intellettuale. I professionisti potrebbero affidarsi completamente alla macchina, accontentandosi del primo output senza apportare contributi personali. Inoltre, ci potrebbe essere una tendenza umana a delegare le attività e le decisioni all’IA, portando a una dipendenza eccessiva dalle macchine.

È dunque essenziale affrontare e scongiurare questi rischi e, più avanti, si proporranno alcune possibili soluzioni.

Il Potenziale dell’Intelligenza Ibrida

È innanzitutto di fondamentale importanza concentrarsi sull’adozione di un approccio operativamente corretto all’Intelligenza Artificiale (IA), valorizzandone appieno il potenziale autentico. Questo risultato, che battezziamo col nome di “ Intelligenza Ibrida ” (II), mira a integrare efficacemente le capacità umane con quelle dell’IA.

Questa tipologia di intelligenza integra la creatività e l’intuizione proprie dell’essere umano con la rapidità e la capacità di elaborazione dati della IA. La sinergia risultante, ossia una “ intelligenza aumentata ” (augmented intelligence), non si propone di sostituire l’intelligenza umana, bensì di potenziarla, migliorando le capacità decisionali e di problem solving. L’IA, lungi dal ridurre le facoltà cognitive umane, agisce come un potente stimolo, accrescendo la capacità di ragionamento e di creazione. Inoltre, l’interazione sinergica tra intelligenze umane e artificiali genera opportunità e soluzioni innovative che sarebbero irraggiungibili per ciascuna delle due intelligenze da sole.

Esempi di Intelligenza Ibrida

Manifestazioni di Intelligenza Ibrida sono già presenti oggi in molti settori. Nel campo medico, l’IA aiuta a fare diagnosi più accurate. Può supportare nel monitoraggio dei segni vitali dei pazienti, permettendo di ridurre eventi avversi gravi, come gli arresti cardiaci. Anche nella diagnosi del cancro, l’IA è utilizzata per individuare la malattia in stadi molto precoci, migliorando significativamente le possibilità di trattamento e sopravvivenza. Analogamente, la collaborazione tra ricercatori e IA ha permesso di automatizzare processi laboriosi, come l’analisi delle immagini di risonanza magnetica, riducendo i tempi di diagnosi da ore a minuti.

Nella ricerca scientifica, nuove piattaforme che utilizzano l’IA per analizzare grandi quantità di dati biologici e chimici accelerano la scoperta e lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie.

Nel settore tecnologico, l’IA suggerisce nuove combinazioni di materiali per costruire dispositivi più efficienti.

Nell’ambito della produzione e della logistica, l’integrazione dell’IA ha migliorato il coordinamento e l’efficienza dei team misti di umani e macchine, riducendo gli incidenti e aumentando la produttività.

Nel settore legale, l’Intelligenza Ibrida è utilizzata per automatizzare la revisione contrattuale e le procedure di due diligence, riducendo significativamente i tempi di revisione e aumentando la precisione nel lavoro. L’IA può aiutare a prevedere gli esiti delle cause legali basandosi su precedenti giurisprudenziali e modelli fattuali, aiutando gli avvocati a sviluppare strategie legali più efficaci.

Strumenti avanzati di ricerca legale utilizzano l’IA per fornire risposte rapide e accurate a domande complesse, migliorando l’efficienza dei processi di ricerca. L’automazione della revisione documentale e l’uso di chatbot legali aiutano a gestire grandi volumi di documenti e a fornire assistenza legale automatizzata, migliorando l’accesso ai servizi legali e la qualità del lavoro svolto.

In tutti questi esempi, la sinergia tra capacità umane e capacità della macchina ha già iniziato a generare risultati significativi.

Soluzioni per un approccio equilibrato

Per affrontare i rischi e contrastare le cattive abitudini nell’utilizzo dell’IA, è fondamentale adottare un comportamento consapevole attraverso alcune possibili strategie:

  • 1. Educazione: è essenziale insegnare a docenti e studenti come utilizzare l’IA come strumento di supporto, promuovendo un approccio critico e riflessivo. Invece di usare l’IA per risolvere esercizi al proprio posto, gli studenti dovrebbero utilizzare queste tecnologie per approfondire la comprensione dei concetti, partecipare a discussioni online guidate dall’IA e ricevere feedback personalizzati sui loro progressi, incentivati dagli insegnanti e dai genitori a tale corretto utilizzo. Le scuole potrebbero predisporre corsi sull’uso responsabile dell’IA, permettendo agli studenti di ricevere spiegazioni dettagliate su argomenti complessi, fare test di verifica personalizzati e partecipare a simulazioni pratiche. Questi strumenti possono trasformare l’Intelligenza Artificiale in un alleato nell’apprendimento, fornendo un sostegno efficace agli studenti, a ciascuno in base ai propri specifici bisogni.
  • 2. Ambienti di lavoro innovativi: le imprese sono tenute a creare contesti lavorativi che stimolino l’innovazione e la creatività, attenuando la propensione a delegare integralmente i compiti all’Intelligenza Artificiale (IA). Invece di consentire ai dipendenti di affidarsi passivamente all’IA, le aziende dovrebbero promuovere una cultura di feedback continuo, in cui l’IA fornisca suggerimenti e il personale sia incentivato a contribuire con proprie idee e a discutere le raccomandazioni fornite dall’IA stessa. Le imprese dovrebbero inoltre implementare programmi di formazione continua, finalizzati allo sviluppo di nuove competenze tra i dipendenti e alla promozione di una cultura dell’innovazione.
  • 3. Utilizzo responsabile dell’IA: in generale, invece di usare il tempo risparmiato grazie all’IA per attività non produttive, le persone dovrebbero essere incoraggiate a usare questo tempo per attività di sviluppo personale e/o professionale, cogliendo le opportunità fornite dalla tecnologia per migliorare loro stessi e il proprio lavoro.

Conclusione

Siamo a un punto di svolta evolutivo. Le macchine stanno facendo la loro parte: elaborano dati, apprendono, risolvono problemi complessi e ci offrono strumenti potenti per ampliare le nostre capacità.

Ma cosa faremo noi, esseri umani?

Dobbiamo integrare l’IA nel nostro quotidiano con intelligenza e consapevolezza, utilizzando la tecnologia come un trampolino per la creatività e l’innovazione. L’IA può liberarci dai compiti ripetitivi, permettendoci di dedicare più tempo a esplorare nuove idee e prendere decisioni informate.

Per questo motivo, è essenziale che l’uomo evolva insieme alla macchina, sviluppando nuove competenze e adattando la propria mentalità per trarre il massimo beneficio da questa sinergia.

Investire nell’Intelligenza Ibrida e promuovere un’educazione orientata all’integrazione tecnologica sono passaggi cruciali. È fondamentale implementare programmi di formazione continua e creare ambienti di studio e di lavoro che incoraggino l’innovazione e la collaborazione tra esseri umani e IA. Questi passi non solo potenzieranno le capacità individuali, ma contribuiranno anche a un progresso collettivo più equilibrato e sostenibile.

Il futuro dipende da come affronteremo queste sfide. Siamo pronti a collaborare efficacemente con la tecnologia e a evolverci? La nostra risposta a questa domanda determinerà il nostro successo o il nostro declino.

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*A cura Giuseppe Sant’Elia

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