Comunitario e Internazionale

La McDonald’s perde l’uso del marchio “Big Mac” per il pollo nella Ue

Lo ha deciso il Tribunale Ue, sentenza nella causa T-58/23, dichiarando che la McDonald’s non ha dimostrato un uso effettivo per un periodo ininterrotto di cinque anni nell’Unione. Vittoria parziale dunque per la rivale irlandese Supermac

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di Francesco Machina Grifeo

La catena di fast food statunitense McDonald’s non ha il diritto di usare il termine “Big Mac” per i prodotti a base di pollame. Vittoria parziale dunque per la rivale irlandese Supermac è impegnata da tempo in una disputa sui marchi. Il Tribunale Ue, sentenza nella causa T-58/23 (Supermac’s / EUIPO - McDonald’s International Property BIG MAC) ha infatti dichiarato che, per alcuni prodotti e servizi, la McDonald’s non ha dimostrato un uso effettivo per un periodo ininterrotto di cinque anni nell’Unione.

La vicenda - La Supermac’s, una catena di ristorazione rapida irlandese, si aggiudica così il primo round – probabile infatti un ricorso alla Corte Ue – contro la multinazionale americana nella controversia sul marchio dell’Unione europea Big Mac. Tale marchio era stato registrato a favore della McDonald’s nel 1996. Nel 2017 la Supermac’s ha presentato una domanda di decadenza rispetto a taluni prodotti e servizi, ritenendo che non fosse stato oggetto di un uso effettivo nell’Unione per un periodo ininterrotto di cinque anni.

La decisione dell’ EUIPO - L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) aveva accolto solo parzialmente la domanda, confermando però la tutela del marchio contestato per gli alimenti a base di carne e di pollame e i panini con carne e con pollo, nonché per servizi forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il «drive-in» e per la preparazione di piatti da asporto.

La decisione - Con la sentenza odierna, il Tribunale ha annullato e riformato la decisione dell’EUIPO, limitando ulteriormente la tutela conferita dal marchio contestato alla McDonald’s. Il Tribunale, infatti, ha dichiarato che la McDonald’s non ha dimostrato l’uso effettivo del marchio per i prodotti «panini con pollo», i prodotti «alimenti a base di pollame» e i servizi «forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il “drive-in”; preparazione di piatti da asporto».

Le prove prodotte dalla McDonald’s, prosegue il provvedimento, non forniscono alcuna indicazione sull’entità dell’uso del marchio per tali prodotti e segnatamente per quanto concerne il volume delle vendite, la durata del periodo in cui gli atti di uso sono stati compiuti e la loro frequenza. Pertanto, le prove prese in considerazione dall’EUIPO non consentono di dimostrare l’esistenza di un uso effettivo del marchio contestato per detti prodotti.

In più, gli elementi di prova prodotti dalla McDonald’s non consentono di dimostrare che il marchio contestato sia stato utilizzato per i «servizi forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il “drive-in”; preparazione di piatti da asporto».

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