La stagione delle riforme sinora non convince l’avvocatura a congresso
Venerdì l’apertura delle assise alla presenza della ministra Cartabia
Una stagione di riforme della quale l’avvocatura sembra vedere per ora più le ombre che le luci. Nella conferenza stampa di presentazione del Congresso nazionale forense che si apre domani a Roma, la presidente facente funzioni del Cnf, Maria Masi, ha sottolineato come «le riforme della giustizia civile e penale delineate dai maxi emendamenti governativi rischiano di disattendere gli obiettivi indicati dall’Onu nell’Agenda 2030 cioè la garanzia di accesso universale alla giustizia.
È prevista una forte contrazione dei tempi del processo ma con il pericolo che a ri-metterci siano le garanzie di difesa, configurando regimi di preclusioni, sanzioni e filtri che danneggiano i cittadini e che non possono trovare giustificazione alcuna soprattutto se proposti in un’ottica di ottimizzazione del sistema e riduzione dei tempi dei processi».
Perplessità condivise dal coordinatore dell’Ocf, Giovanni Malinconico, che da parte sua ha osservato che «è il momento in cui l’Avvocatura deve far sentire la propria voce in maniera unitaria, ribadendo quelli che sono elementi imprescindibili del diritto e dei diritti dei citta-dini e intervenendo laddove ci siano aspetti da migliorare. Il Congresso è il momento ideale in cui la pluralità di posizioni in seno al mondo forense può trovare la sintesi adeguata, offrendo una posizione comune e autorevole, forte della voce di 240 mila avvocati italiani».
Da Walter Militi, presidente di Cassa forense, l’accento è stato messo sull’impegno in misure di welfare (100 milioni) in un momento di grave difficoltà per l’avvocatura tutta.