Giustizia

Lunedì sul tavolo del Cdm l’ipotesi allargare divieto pubblicazione atti indagine

All’ordine del giorno il Dlgs sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penal

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Potrebbe arrivare lunedì in Cdm la nuova stretta sulla pubblicazione degli atti di indagine estendendo ad altri documenti il divieto, che era stato già previsto, di pubblicare integralmente le ordinanze di custodia cautelare fino al termine delle indagini preliminari o fino alla fine dell’udienza preliminare. All’ordine del giorno del Cdm, convocato per lunedì 9 dicembre alle ore 17 a Palazzo Chigi, c’è infatti lo schema di decreto legislativo “con le disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva (Ue) 2016/343 del parlamento europeo e del consiglio del 9 marzo 2016, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”.
Il divieto di pubblicare letteralmente il contenuto delle ordinanze di custodia cautelare era stato già deciso dal governo; le Commissioni parlamentari Giustizia, nell’esprimere il loro parere favorevole sul provvedimento, hanno sollevato alcune osservazioni da un lato facendo notare che le ragioni alla base della misura dovrebbero portare ad estenderla anche ad altre misure cautelari personali o a provvedimenti analoghi, dall’altro suggerendo di valutare eventuali modifiche al sistema delle sanzioni. Il decreto legislativo approderà quindi in Cdm lunedì per esame definitivo e non è escluso che si decida di estendere il divieto di pubblicazione per i giornalisti anche ad altri atti di indagine: tra le ipotesi quella di allargare il divieto anche gli atti relativi ai sequestri.
“Dipenderà da cosa deciderà il consiglio dei ministri. L’intendimento è quello di esercitare la delega poi sarà il consiglio dei ministri a stabilire le modalità”, ha affermato oggi il viceministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto, a margine del convegno per i 150 anni dell’Ordine forense, rispondendo a una domanda sulle norme in arrivo. Quanto all’ipotesi di introdurre nuove sanzioni per i cronisti Sisto ha fatto notare che “c’è già una norma, l’articolo 684 del codice penale, ed è una contravvenzione ma non è un tema di sanzioni; io sono convinto che sia un tema di civiltà e di salto culturale”.
Lo stesso sottosegretario Andrea Delmastro ha assicurato: “Nessuno metterà mai il bavaglio”. I giornalisti, ha aggiunto, faranno “sempre il loro lavoro con grande professione, riuscendo a trovare le notizie senza utilizzare notizie che surrettiziamente non nascono per la stampa ma per le indagini, che sono una cosa diversa. Nessun problema per la libertà di stampa”. E quanto al tema della sanzioni ha confermato: “Non credo che in questa fase si parli di sanzioni o non sanzioni, si parla di un divieto - ha concluso - Dopodiché a ogni divieto e obbligo giuridico corrisponde una sanzione per la ipotesi che qualcuno non lo osservi, ma sono sicuro che non si parta dal presupposto che qualcuno violi divieti legalmente posti”.

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