Giustizia

Margherita Cassano è il nuovo presidente della Corte di cassazione - Mattarella: "Profilo eccellente"

L'ha nominata all'unanimità il plenum del Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal Capo dello Stato

È ufficiale. Margherita Cassano è la prima donna presidente della Corte di Cassazione. L'ha nominata all'unanimità il plenum del Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal Capo dello Stato. "Ha un eccellente profilo professionale", ha commentato Sergio Mattarella. Cassano, attualmente presidente aggiunto, prende il posto di Pietro Curzio, che sta per andare in pensione. Fiorentina di nascita, ma di origini lucane, la nuova presidente ha 67 anni ed è "figlia d'arte". Suo padre Pietro ha presieduto processi chiave durante gli anni bui del terrorismo, come il giudizio bis sull'omicidio del magistrato romano Vittorio Occorsio.

Pioggia di congratulazioni dal mondo politico e istituzionale. "Sappiamo tutti – ha aggiunto Mattarella - che si tratta della prima donna chiamata a ricoprire questo ruolo, questo non ha influito, desidero, però sottolinearlo, ricordando che 5 giorni fa ricorrevano i 60 anni dalla legge che ha immesso le donne in magistratura". E via Twitter arrivano anche gli auguri del premier Giorgia Meloni: "Congratulazioni a Margherita Cassano, nuovo Presidente della Corte di Cassazione e prima donna al vertice della Suprema Corte. A lei vanno le mie felicitazioni e i più sinceri auguri di buon lavoro". Mentre il ministro della Giustizia Nordio sottolinea come la nomina sia "il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l'ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l'effettiva parità di genere". "La Presidente Cassano – ha aggiunto - sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica".

Si perché al 30 giugno 2022, le donne in magistratura hanno superato i colleghi maschi: sono 4.952 e rappresentano il 55% del totale. A fare da battistrada come ricordato fu la legge n. 66 del 1963 che aprì alle donne l'ingresso in magistratura, regolamentando l'ammissione a tutte le cariche e agli impieghi pubblici. Nel 1965, poi, entrarono le prime 27 vincitrici di concorso e da allora la percentuale è sempre aumentata, anche nei ruoli apicali. Erano 4854 le donne nel 2019, 4966 nel 2020 e 5011 nel 2021.

Il vicepresidente del Csm Pinelli ha parlato invece di un "cruciale passaggio" rimarcando che la nomina "giunge a coronamento del luminoso percorso professionale di altissimo livello e di assoluta eccellenza, coerente, del resto, con l'eccellenza professionale che è patrimonio della Corte di legittimità". Per il presidente del Cnf Maria Masi: "La nomina testimonia un momento importante nella storia del nostro paese e nel mondo della giustizia. Sono onorata di condividere un momento storico così favorevole al riconoscimento delle capacità professionali delle donne con la presidente Cassano, alla quale esprimo i miei più sentiti auguri di buon lavoro". "Sono certa – ha aggiunto Masi - che la guida della neo prima presidente Cassano, da sempre sostenitrice della necessità di un confronto costante con l'avvocatura per migliorare la qualità della giurisdizione, sarà in continuità con il metodo di dialogo che negli ultimi anni ha caratterizzato l'interlocuzione tra la Cassazione e il Cnf".

Cassano entra giovanissima nell'ordine giudiziario, a soli 25 anni. Il suo primo incarico è nel 1981 alla procura di Firenze, dove si fa subito notare dal capo dell'ufficio e dai colleghi "per attaccamento al servizio, abilità nella conduzione delle istruttorie, quantità e qualità dei provvedimenti redatti e degli affari trattati", come attesta in occasione della suo primo avanzamento di carriera il Consiglio giudiziario in un parere reso al Csm. L'anno dopo fa già parte del gruppo specializzato nelle indagini sugli stupefacenti - tema al quale dedicherà anche pubblicazioni- e sulla criminalità organizzata.

Parallelamente si occupa anche di omicidi, sequestri di persona, infortuni sul lavoro, reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione e reati contro la libertà sessuale. Dal 1991 al 1998 viene assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, anni in cui lavora fianco a fianco con il procuratore Pier Luigi Vigna. Nel 1998 viene eletta tra i componenti togati del Csm, con Magistratura Indipendente, il gruppo che rappresenta le toghe moderate, e per quattro anni fa parte della Sezione disciplinare.

A fine mandato nel 2003 approda in Cassazione: viene assegnata alla Prima sezione penale, che in seguito presiederà, e lì si occupa di omicidi e reati di violenza. Nel 2016, il ritorno a Firenze, stavolta come presidente della Corte d'appello. Ci resta quattro anni,in cui dà un forte impulso all'informatizzazione, al recupero dell'arretrato e alla riduzione dei tempi di definizione dei procedimenti. Nel 2020, diventa presidente aggiunto della Cassazione e in tre anni "scala" la Suprema Corte, senza però mai cambiare il suo modo di essere magistrato, caratterizzato anche da una grande umanità, rispetto per le persone e capacità di ascolto.

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