Penale

Nordio, a breve Dl carceri integrato con misure più incisive

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha presentato il rapporto annuale sulle tossicodipendenze: allarme Fentanyl

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di Francesco Machina Grifeo

Il decreto sulle carceri “era atteso non ieri ma la scorsa settimana, va integrato con misure ancora più incisive per la deflazione” della popolazione carceraria ma è in arrivo “prestissimo”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine della conferenza stampa di presentazione del Rapporto annuale sulle tossicodipendenze a Palazzo Chigi.

Al centro dell’intervento del ministro della Giustizia il rischio di diffusione del Fentanyl una droga pericolosa e poco costosa, potenzialmente letale anche assumendone una dose equivalente a una punta di matita. “Abbiamo disposto una mirata attività di monitoraggio sulla diffusione all’interno degli istituti penitenziari”, ha detto il Guardasigilli, “sia sull’utilizzo del farmaco che sulle prassi di somministrazione”. Il Fentanyl, spiega un comunicato del Ministero, è un forte analgesico, oppioide prodotto da sintesi chimica, che di solito viene somministrato, dietro prescrizione medica, ai pazienti oncologici. Usato come stupefacente, è 100 volte più potente della morfina e 50 volte più potente dell’eroina.

Il ministro Nordio ha poi spiegato che i provveditorati regionali sono stati invitati a comunicare agli istituti di propria competenza diverse informazioni: tra l’altro, i quantitativi di farmaci Fentanyl presenti nelle infermerie, e in quali forme; quanti sono i pazienti ai quali viene prescritto il farmaco (in forma anonima), la tipologia di trattamento sanitario e le dosi quotidianamente distribuite. Ma anche informazioni sulle modalità operative di circolazione del farmaco: se per esempio i “cerotti” vengono riconsegnati dal paziente dopo l’uso, ovvero se rimangono nella sua disponibilità. Questo, per intervenire sul rischio che “i cerotti vengano scambiati tra persone detenute”, ha evidenziato il Ministro.

Il Ministro ha ricordato che è in atto un dialogo con il procuratore generale della Cassazione e con il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo per elaborare un documento, da trasmettere alle procure territoriali, con misure utili per contrastare il fenomeno già in sede di indagini preliminari. L’obiettivo, ha spiegato il Guardasigilli, è “dare un’omogeneità di indirizzo per quanto riguarda le perizie e consulenze attraverso cui emerge la presenza di questa droga”.

“L’importante è che siamo consapevoli e che diffondiamo la consapevolezza della diffusione e della presenza di questa nuova droga”, ha sottolineato il Ministro, aggiungendo di essersi soffermato “sull’aspetto che ci sta più a cuore – quello che riguarda il mondo carcerario e il mondo dei processi -; ovviamente è necessaria anche l’attività di prevenzione avviata da questo governo”.

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