Per rimanere nell’Albo avvocati niente più 5 cause l’anno
Il requisito serve a dimostrare di svolgere la professione in modo abituale e prevalente; un decreto lo sta per cancellare
Non servirà più dimostrare di aver svolto almeno cinque affari in un anno per rimanere iscritti all’Albo degli avvocati. Per il decreto del ministero della Giustizia che cancella quel vincolo il traguardo si avvicina, dopo aver ricevuto il via libera delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, alle quali il provvedimento era stato sottoposto per il parere. Il sì del Parlamento si aggiunge a quello pronunciato a inizio giugno dal Consiglio di Stato.
Il decreto interviene sul decreto 47 del 2016 (di attuazione della legge di riforma della professione forense, la 247 del 2012) nella parte in cui fissa i criteri per poter dimostrare, da parte dell’avvocato, di svolgere la professione in modo abituale, continuativo e prevalente. Il legale deve avere una partita Iva, disporre di locali e di un’utenza telefonica dedicati allo svolgimento dell’attività, deve comunicare l’indirizzo Pec all’Ordine, avere una polizza assicurativa per i rischi derivanti dalla professione, seguire costantemente i corsi di aggiornamento.
Tutti questi requisiti devono ricorrere congiuntamente insieme al vincolo dei cinque affari svolti in un anno. Quest’ultimo requisito ha, però, innescato una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese da parte della Commissione europea, che ha ritenuto la misura troppo rigida. Per questo, nonostante il parere contrario del Consiglio nazionale forense, il ministero della Giustizia sta eliminando quel vincolo.