Giustizia

Pnrr, Sisto: fiduciosi che Ue premierà sforzi nel civile

“Rispetto all’obiettivo di abbattere del 40% i tempi siamo al 28% ma sono pronte misure straordinarie, poi tratteremo”

“Per non perdere i fondi del Pnrr, il target da raggiungere nella giustizia civile prevede l’abbattimento del 40% dei tempi dei processi. Oggi siamo al 28%, ma confidiamo nell’efficacia delle misure straordinarie che abbiamo appena varato: dall’applicazione dei magistrati extra distrettuali nelle corti più gravate all’impiego dei magistrati onorari, fino all’utilizzo dei magistrati del Massimario per la Corte di cassazione. Una volta stabilizzati i risultati, il prossimo obiettivo è trattare con la Commissione europea e spiegare quello che è stato fatto. Confidiamo che i nostri sforzi possano essere apprezzati e che, con una trattativa intelligente e trasparente, possa essere confermata l’erogazione dei fondi”. Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

“La lentezza della giustizia civile – ha proseguito - ci costa 2-3 punti di Pil e impatta direttamente sull’economia. Attendere anni per vedere riconosciuto e soddisfatto un diritto di credito, ad esempio, può compromettere la sopravvivenza stessa di un’impresa. Ne siamo pienamente consapevoli e lavoriamo alacremente perché tali situazioni non si possano più verificare”.

“Il Pnrr – ha aggiunto - vede il processo penale già in linea europea con il disposition time, come tempi del processo. Abbiamo già superato ampiamente quel 25% che ci dice l’Europa, siamo a circa il 28%”.

Il Viceministro ha poi annunciato che “entro il 2026 tutti gli organici della magistratura saranno riempiti” grazie al fatto di avere “incrementato le assunzioni”.

Con riguardo alla riforma sulla “separazione delle carriere”, Sisto ha ricordato i “padri costituenti che erano d’accordo: Bissolati, Merlino, Turati, Calamandrei, Vassalli, Carnelutti, Moro, Terracini, Chiaromonte” e “ultimo non ultimo Giovanni Falcone” che “era d’accordo con la separazione delle carriere” perché “diceva chiaramente che il pm non deve essere un para-giudice. Ho sintetizzato un pensiero approfondito di questa intervista” del 1991, che “mi porto sempre dietro per evitare che ci possano essere obiezioni”.

Sisto ha poi aggiunto che “il processo penale va riscritto nell’interesse della presunzione di non colpevolezza, in cui prima di essere chiamati colpevoli è necessario che ci sia una sentenza definitiva di condanna. Così è scritto nell’articolo 27, salvo che la Costituzione delle volte è inamovibile, delle volte rimane un’opinione e questo ovviamente non è consentito”.

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