Penale

Polizze danni e vita, l'Agcm apre un'istruttoria sul "Progetto antifrode" dell'Ania

Lo scambio di informazioni potrebbe agevolare la collusione tra concorrenti e produrre una preclusione anticoncorrenziale

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di Francesco Machina Grifeo

Finisce nel mirino dell'antitrust il "Progetto antifrode" nei Rami Vita (puro rischio) e Danni patrocinato dall'Ania che prevede la realizzazione di banche dati e algoritmi comuni tra le imprese assicurative per sviluppare indicatori del rischio frode da utilizzare sia in fase liquidativa che assuntiva.

Secondo l'Agcm, che ha avviato una istruttoria nei confronti dell'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, il Progetto "appare suscettibile di configurare un'intesa restrittiva della concorrenza, in possibile violazione dell'articolo 101 del TFUE". L'Ania ha subito assicurato "massima collaborazione".

Ad una prima analisi, si legge in una nota dell'Authority, non emergerebbero, infatti, "sufficienti garanzie di terzietà tali per cui l'attività antifrode, sicuramente meritevole, possa essere effettivamente svolta a beneficio di tutti gli stakeholder". L'Autorità, dunque, valuterà se e in che misura lo scambio di informazioni possa causare un aumento artificiale della trasparenza nei mercati interessati, agevolando la collusione tra concorrenti. Lo sviluppo di algoritmi comuni e la condivisione di una ampia mole di dati infatti potrebbe influenzare, uniformandole, le scelte delle compagnie, in fasi importanti dell'attività assicurativa.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si dice comunque pienamente consapevole che il fenomeno delle frodi può causare costi per l'industria del settore e per gli assicurati, e ricorda come il procedimento sia partito da una segnalazione della stessa Ania. Le "criticità concorrenziali saranno perciò valutate con attenzione - prosegue - al fine di verificare l'esistenza di soluzioni coerenti con i principi della concorrenza".

Nel dettaglio, il provvedimento Agcm afferma che le banche dati "Piattaforma" e "Portale antifrode non aut o" consentendo la condivisione tra le imprese di una mole di dati, quali ad esempio informazioni legate a caratteristiche dei sinistri e degli assicurati, "possono determinare un pervasivo e continuo scambio di informazioni tra operatori concorrenti". "In sostanza - si legge nel provvedimento -, tenuto altresì conto delle Linee Guida comunitarie, lo scambio di informazioni connaturato al progetto antifrode appare suscettibile di determinare un aumento artificiale della trasparenza sui mercati interessati agevolando la collusione tra concorrenti su variabili strategiche, nonché in grado di produrre una potenziale preclusione anticoncorrenziale".

Desta preoccupazione anche il fatto che il progetto contempla lo sviluppo, a partire da una mole di dati (big data) "variamente combinati tra loro e con criteri ad oggi poco chiari", di algoritmi comuni che "potrebbe alterare artificialmente, e in modo non facilmente reversibile, l'ambiente competitivo, interferendo con le scelte strategiche delle imprese, finanche uniformandole, in fasi essenziali dell'attività assicurativa".

L'intesa, conclude l'Agcm, appare consistente in considerazione del fatto che ANIA è l'associazione di categoria a cui aderiscono "gran parte delle imprese di assicurazione attive in Italia" e che il "progetto antifrode" interessa la generalità dei rami assicurativi, vita (puro rischio) e danni.

L'Ania ha sessanta giorni di tempo, dalla notifica del provvedimento, per essere sentita mentre l'intero procedimento dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2021.

In una nota, l'Associazione spiega che il progetto "mira a supportare attivamente le Compagnie assicurative, l'Autorità di vigilanza, gli Organi giudiziari e le Forze dell'ordine mettendo a loro disposizione uno strumento altamente innovativo ed efficace, ispirato ai modelli adottati in altri Paesi europei e volto a favorire l'attività di prevenzione e contrasto al fenomeno delle frodi assicurative". "Ciò - prosegue - consentirebbe non solo un miglioramento dell'efficienza del sistema assicurativo, in relazione a tempi e costi per le Compagnie e ai conseguenti risparmi per gli assicurati, ma anche ulteriori risparmi a livello di sistema, in termini di riduzione dei costi della giustizia, delle spese sanitarie e dei costi sociali con vantaggi tangibili per tutti gli utenti".

"Data l'estrema importanza e complessità del progetto - conclude l'Ania -, lo stesso è stato sottoposto a tutte le autorità di vigilanza interessate (oltre all'Agcm, all'Ivass e al Garante della Privacy)" .

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