Professione e Mercato

Previdenza forense, Aiga: “Serve un nuovo patto generazionale”

Tra le proposte presentate ieri a Cassa forense figurano l’esonero contributivo per i primi anni ed un contributo di solidarietà sui redditi oltre i 180.000 euro

Un nuovo patto generazionale, sintetizzato in undici punti “concretamente attuabili volti a rimuovere le sperequazioni previdenziali tra le giovani generazioni di avvocati e quelle dei colleghi e colleghe prossimi alla pensione o già pensionati”. È la proposta di riforma del sistema previdenziale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati che con una propria delegazione guidata dal Presidente Carlo Foglieni, ha incontrato ieri il Presidente di Cassa Forense Valter Militi.

Tra le proposte figura l’applicazione del sistema contributivo e la riduzione del contributo minimo soggettivo per tutti gli avvocati, senza distinzione, nonché una serie di misure specificamente indirizzate a praticanti e neo avvocati, tra le quali l’esonero dal versamento dei contributi minimi soggettivi per i primi tre anni di iscrizione, l’esonero del contributo minimo integrativo durante il praticantato e per i cinque anni di iscrizione alla Cassa, il dimezzamento per il successivo quadriennio se l’iscrizione avviene prima dei 35 anni e maggiori agevolazioni per esercitare il diritto di riscatto degli anni di pratica e studi universitari.

AIGA propone di compensare queste misure indirizzate ai più giovani, oltre che con l’applicazione indistinta del sistema contributivo, attraverso un aumento del contributo di solidarietà per gli avvocati con un reddito professionale superiore a 180.000 euro e mediante l’innalzamento dell’aliquota per il calcolo del contributo soggettivo degli avvocati pensionati attivi.

Durante l’incontro AIGA ha, inoltre, richiesto l’impegno per il rafforzamento degli strumenti di contrasto all’evasione contributiva, soprattutto per i crediti di maggiore rilevanza e, al contempo, più flessibilità per i crediti minori, spesso riconducibili a reali difficoltà economiche.

L’Associazione ha infine, garantito il proprio massimo sforzo per stimolare le Istituzioni politiche ad alleggerire i vincoli che la vigente legislazione impone agli enti previdenziali privati nella redazione del proprio bilancio tecnico, così da consentire a Cassa Forense di impegnare maggiori risorse per il sistema previdenziale, oggi bloccate da irragionevoli e inattuali paletti normativi.

Per i giovani avvocati il miglioramento delle condizioni previdenziali renderà più attrattiva la professione forense per le giovani generazioni, garantendo una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale.

“Se Cassa Forense accoglierà queste nostre proposte - conclude la nota - opererà il miglior investimento a lungo termine per l’intera Avvocatura”.

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