Processo penale telematico, Aiga reclama il “doppio binario” anche per gli avvocati
Lo ha chiesto il presidente Carlo Foglieni durante un’audizione in commissione al Senato
Il Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), Carlo Foglieni, questa mattina ha partecipato all’audizione in Commissione Giustizia Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 766 sul Processo telematico. In tale occasione, dopo aver evidenziato che molte delle proposte contenute nel DDL in esame sono state successivamente recepite dal Dlgs n. 164/2024 (cd. “Correttivo Cartabia Civile”) e dai diversi atti normativi e specifiche tecniche del DSGIA succedutesi nel tempo, il Presidente ha evidenziato le criticità legate al mancato funzionamento del processo penale telematico.
Quello che gli operatori del diritto auspicano più di tutto è la piena funzionalità del processo telematico – afferma il Presidente - altrimenti vi è il serio rischio di ledere il diritto di difesa costituzionalmente garantito, come sta accadendo con il processo penale telematico, allorquando risulta telematicamente impossibile il deposito di atti nei termini perentori previsti dalla legge. A tal fine sarebbe auspicabile prevedere anche per gli avvocati la possibilità di depositare in modalità non telematiche (cd. “doppio binario”) in caso di malfunzionamento e/o mancata autorizzazione al fascicolo telematico, nonché nel corso delle udienze in camera di consiglio e dibattimentali.
Al fine di raggiungere la piena funzionalità del processo telematico – conclude il Presidente – sarebbe inoltre auspicabile l’istituzione di un “Osservatorio permanente” che coinvolga tutti gli operatori del diritto, in primis la giovane avvocatura, che è quella più avvezza all’uso dei sistemi telematici e che più crede nella digitalizzazione del processo.