Quando uno studio legale e una azienda possono definirsi sostenibili?
La traduzione dei principi ESG in azioni concrete rappresenta un’opportunità per costruire un vantaggio competitivo e rispondere alle crescenti aspettative di clienti e stakeholder
L’approvazione della direttiva europea 2024/825/EU rappresenta un punto di svolta per aziende e professionisti, inclusi gli studi legali, nel gestire la comunicazione ambientale. Il nuovo quadro normativo, concepito per contrastare il greenwashing e garantire la trasparenza delle dichiarazioni di sostenibilità, impone una riflessione più profonda su cosa significhi realmente essere sostenibili. La recente sanzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha inflitto una multa di 8 milioni di euro a un gruppo leader nel settore della logistica per l’uso improprio di claim ambientali, evidenzia la necessità di una comunicazione chiara e verificabile in tema di sostenibilità.
Nel contesto normativo europeo, la Direttiva (UE) 2024/825 sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, nota come Direttiva Greenwashing, è entrata in vigore ma non è ancora stata recepita in Italia, con una scadenza fissata al 27 marzo 2026. In parallelo, la Proposta di Direttiva Green Claims, che mira a regolamentare con maggiore precisione la verifica e la comunicazione delle dichiarazioni ambientali, è ancora in fase di discussione. In questo scenario in evoluzione, le imprese, e di conseguenza gli studi legali che le assistono, devono adeguare le proprie strategie per conformarsi ai nuovi obblighi normativi e rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori.
Garantire la veridicità delle proprie dichiarazioni ambientali è una priorità per le aziende e anche per gli studi legali. Ogni affermazione sulla sostenibilità dovrà essere supportata da verifiche effettuate da enti terzi indipendenti e accreditati.
Strumenti come il life-cycle assessment (LCA) possono essere utilizzati per certificare il reale impatto ambientale, purché sottoposti a validazione da parte di esperti. Inoltre, sarà fondamentale rivedere loghi e marchi di sostenibilità, assicurandosi che siano conformi a sistemi di certificazione riconosciuti o stabiliti da autorità pubbliche. Anche gli accordi contrattuali con partner e clienti dovranno essere aggiornati per garantire l’allineamento alle nuove direttive.
Per essere realmente sostenibile, uno studio legale non deve limitarsi a dichiarazioni di intenti, ma deve integrare la sostenibilità in ogni aspetto della sua gestione. A livello operativo, ciò significa adottare misure concrete per ridurre il consumo di carta, digitalizzare i processi e ottimizzare l’efficienza energetica.
La selezione di fornitori con credenziali ambientali certificate e l’implementazione di pratiche di lavoro più sostenibili sono altri elementi che contribuiscono a rendere effettivo l’impegno per la sostenibilità. Dal punto di vista della consulenza, gli studi legali possono supportare le imprese nell’adattamento alle normative europee in materia di ESG, promuovendo strategie di governance responsabile e fornendo linee guida per la comunicazione trasparente della sostenibilità.
La comunicazione gioca un ruolo cruciale nella costruzione di una reputazione aziendale credibile. Per evitare accuse di greenwashing, le aziende devono adottare un linguaggio chiaro e comprensibile, evitando claim generici o affermazioni non verificabili. L’uso di espressioni assolute come “100% sostenibile” o “impatto zero” deve essere supportato da dati concreti e verificabili, mentre termini ambigui come “verde”, “naturale” o “rispettoso dell’ambiente” devono essere accompagnati da informazioni precise e documentate. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla coerenza tra ciò che viene dichiarato e le azioni effettivamente intraprese: ogni affermazione deve corrispondere a iniziative concrete e misurabili.
Un elemento essenziale per rafforzare il messaggio della sostenibilità è l’uso di indicatori misurabili. Dati tangibili, come la riduzione delle emissioni di CO₂, il risparmio energetico ottenuto o il numero di contratti ESG gestiti, offrono una base oggettiva per dimostrare il proprio impegno. Questo approccio aiuta a distinguere le realtà realmente impegnate nella transizione ecologica da quelle che si limitano a dichiarazioni di facciata.
Oltre alla conformità normativa, gli studi legali hanno l’opportunità di svolgere un ruolo strategico nella trasformazione sostenibile delle imprese. L’evoluzione delle regolamentazioni spinge gli avvocati a sviluppare competenze specifiche nel diritto ambientale e nella regolamentazione ESG, rendendoli figure chiave nel supportare i clienti nell’adozione di pratiche sostenibili e nella gestione della comunicazione trasparente delle loro politiche ambientali.
Uno studio legale può realmente definirsi sostenibile solo se traduce i principi ESG in azioni concrete, rispettando i criteri imposti dalla normativa europea. Non si tratta solo di un obbligo di compliance, ma di un’opportunità per costruire un vantaggio competitivo e rispondere alle crescenti aspettative di clienti e stakeholder. Adottare un approccio credibile e trasparente alla sostenibilità non solo protegge da rischi reputazionali e sanzioni, ma contribuisce a consolidare la fiducia nel mercato e a rafforzare il valore del brand.
______
*Valeria Cavallo - Marketing & Communication Manager