Civile

Rc auto, va risarcita l'attività stragiudiziale dell'avvocato

Lo precisa, enunciando un principio di diritto, la Cassazione con la sentenza 26388/2022

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di Mario Finocchiaro

In tema di responsabilità civile da circolazione, il costo sopportato dal danneggiato per la attività stragiudiziale svolta in suo favore da un legale, diretta sia a prevenire il processo, sia ad assicurarne un esito favorevole, ancorché detta attività possa essere svolta personalmente, di deve considerare un danno emergente che, se allegato e provato, deve essere risarcito ai sensi dell'art. 1223 Cc. Questo il principio enunciato in motivazione, ai sensi dell'articolo 384 Cpc, dalla sezione III della Cassazione con la sentenza sentenza 7 settembre 2022 n. 26368.

I precedenti
Nello stesso senso, le spese di assistenza legale stragiudiziale, diversamente da quelle giudiziali vere e proprie, hanno natura di danno emergente e la loro liquidazione, pur dovendo avvenire nel rispetto delle tariffe forensi, è soggetta agli oneri di domanda, allegazione e prova secondo le ordinarie scansioni processuali, Cassazione, sez. un., 10 luglio 2017 n. 16990, in Judicium, 2014, fasc. 4 (con nota di Valerini F., La sorte dell'onorario dell'avvocato per la fase stragiudiziale quando sia seguita la fase giudiziale), che - in un giudizio innanzi al tribunale regionale delle acque pubbliche - ha confermato la statuizione di inammissibilità per tardività della domanda avente ad oggetto le spese stragiudiziali, formulata, per la prima volta, nella memoria ex articolo 180 del regio decreto n. 1775 del 1933, in quanto introduttiva di nuovi temi d'indagine.
Sempre nello stesso ordine di idee, si è precisato, altresì, che in caso di sinistro automobilistico, nel giudizio instaurato per il risarcimento del danno le spese precedentemente sostenute dal danneggiato per l'attività stragiudiziale prestata da una società di infortunistica stradale hanno natura di danno emergente e la loro utilità, in funzione della possibilità di porle a carico del danneggiante, deve essere valutata ex ante, avuto riguardo a quello che poteva ragionevolmente presumersi essere l'esito del futuro giudizio, e sulla base delle prove dedotte dal danneggiato, cui compete l'onere di dimostrare di avere effettivamente sopportato il relativo esborso, Cassazione, ordinanza 16 marzo 2017 n. 6422.

Il danno emergente
La configurabilità della spesa sostenuta per avvalersi di detta assistenza come danno emergente - si è osservato in altra occasione - non può essere esclusa per il fatto che l'intervento del suddetto studio non abbia fatto recedere l'assicuratore dalla posizione assunta in ordine all'aspetto della vicenda che era stata oggetto di discussione e di assistenza in sede stragiudiziale, ma va valutata considerando, in relazione all'esito della lite su tale aspetto, se la spesa sia stata necessitata e giustificata in funzione dell'attività di esercizio stragiudiziale del diritto al risarcimento, Cassazione sentenza 21 gennaio 2010 n. 997, in Giustizia civile, 2011, p. 2955, con nota di Rossetti M., Assicurazione della r.c.a. e spese legali stragiudiziali.
Al riguardo si è ritenuto, in sede di legittimità, altresì:
- in tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, nella speciale procedura per il risarcimento del danno da circolazione stradale, introdotta con legge n. 990 del 1969 e sue successive modificazioni, il danneggiato ha facoltà, in ragione del suo diritto di difesa, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali; se invece la pretesa risarcitoria sfocia in un giudizio nel quale il richiedente sia vittorioso, le spese legali sostenute nella fase precedente all'instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali, Cassazione, sentenza 2 febbraio 2006 n. 2275, in Archivio giuridico circolazione e sinistri, 2006, p. 826;
- le spese di assistenza legale stragiudiziale hanno natura di danno emergente e vanno liquidate secondo le tariffe forensi; la quantificazione del compenso dovuto per tale attività, se determinata in misura compresa tra i minimi e i massimi tariffari, costituisce oggetto di apprezzamento di merito, insindacabile in sede di legittimità, Cassazione, ordinanza 2 febbraio 2018 n. 2644;
- le spese legali corrisposte dal cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale e non considerate nella nota di cui all'articolo 75 disposizioni attuazione Cpc, possono formare oggetto di domanda di risarcimento nei confronti dell'altra parte a titolo di danno emergente purché siano necessarie e giustificate, condizioni, queste, che si desumono dal potere del giudice, ex art. 92, comma 1, Cpc, di escludere dalla ripetizione le spese sostenute dalla parte vittoriosa, ove ritenute eccessive o superflue, ed applicabili anche agli effetti della liquidazione del danno di cui si tratta, Cassazione, sentenza 6 settembre 1999 n. 9400.

Gli orientamenti contrari
Diversamente, rispetto alla giurisprudenza ricordata sopra, le spese legali corrisposte dal cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale devono formare oggetto di liquidazione con la nota di cui all'articolo 75 disposizioni attuazione Cpc, se trovino adeguato compenso nella tariffa per le prestazioni giudiziali, potendo altrimenti formare oggetto di domanda di risarcimento del danno nei confronti dell'altra parte, purché siano necessarie e giustificate, condizioni, queste che si desumono dal potere del giudice di escludere dalla ripetizione le spese ritenute eccessive o superflue, applicabile anche agli effetti della liquidazione del danno in questione, Cassazione, sentenza 12 luglio 2005 n. 14594, in Rassegna forense, 2007, II, p. 363 nonché in RIv. dir. civile, 2006, II, p. 1208, con nota di Rodeghiero A., Imputazione del pagamento e pluralità dei creditori.
In termini generali, le spese sostenute per l'assistenza stragiudiziale hanno natura di danno emergente, consistente nel costo sostenuto per l'attività svolta da un legale nella fase pre-contenziosa, con la conseguenza che il loro rimborso è soggetto ai normali oneri di domanda, allegazione e prova e che, anche se la liquidazione deve avvenire necessariamente secondo le tariffe forensi, esse hanno natura intrinsecamente differente rispetto alle spese processuali vere e proprie; pertanto, gli importi riconosciuti per il ristoro delle spese stragiudiziali non possono essere compensati con le somme liquidate, a diverso titolo, per le spese giudiziali relative alle successive prestazioni di patrocinio in giudizio, Cassazione, ordinanza 4 novembre 2020 n. 24481.

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