Relazione annuale 2020 della Corte di giustizia dell'Unione: pandemia, attività giudiziaria e futuro
Una panoramica ampia e completa nella quale sono classificate per tema le sintesi delle sentenze più importanti e una rassegna degli eventi da ricordare
Pubblicata oggi la relazione annuale 2020 della Corte di giustizia dell'Unione europea. Il documento contiene un quadro sintetico delle attività giudiziarie, istituzionali e amministrative svolte dalla Corte e dal tribunale nell'anno passato.
Una panoramica ampia e completa nella quale sono classificate per tema (stato di diritto, diritti dei rifugiati, dati personali, diritti dei consumatori e dei lavoratori) le sintesi delle sentenze più importanti , spiegandone la portata per i cittadini europei, e una rassegna degli eventi e dei fatti che hanno caratterizzato il 2020. Immagini, grafici informativi e statistiche fanno da corredo ai testi. Nel documento, inoltre, ci sono molte informazioni utili sull'istituzione giudiziaria dell'Unione europea: dalla durata dei procedimenti al bilancio fino al personale.
Entrando nel dettaglio, dopo la prefazione del Presidente Koen Lenaerts, il primo capitolo è uno sguardo al 2020: dalle cerimonie alle prime udienze in videoconforenza ( a causa della pandemia), dalle instaurazioni delle cause più significative alle visite ufficiali delle delegazioni. Si passa poi alle cifre: la relazione sottolinea che la Corte Ue è riuscita a mantenere un elevato livello di attività nonostante il lavoro a domicilio e le restrizioni agli spostamenti che hanno reso impossibile tenere le udienze tra il 16 marzo e il 25 maggio 2020.
Il secondo capitolo è quello dell'attività giudiziaria, dove vengono ripercorse le sentenze più importanti divise per argomento e i numeri chiave della stessa attività.
La terza parte è incentrata sugli effetti che il Covid ha avuto sui vari lavori. In un termine brevissimo, infatti , è stata realizzata una metamorfosi completa delle modalità di funzionamento dell'istituzione e tutti i servizi sono stati coinvolti dalla necessità di adattarsi, innovare e reinventarsi. Una gestione della crisi che, associando i servizi e i due organi giurisdizionali di cui si compone l'istituzione, ha consentito di condurre un'azione articolata intorno a tre obiettivi concomitanti e interdipendenti: garantire la sicurezza sanitaria del personale e delle persone chiamate a recarsi nei locali dell'istituzione, assicurare la continuità dell'attività giudiziaria e accompagnare il personale. In queste pagine, tra le altre informazioni fornite, viene raccontato come nei mesi più difficili sia stato messo a punto un sistema di videoconferenza che, in via eccezionale, ha permesso ai rappresentanti delle parti, che si trovavano nell'impossibilità di recarsi fisicamente a Lussemburgo, di partecipare all'udienza a distanza, nel rispetto del multilinguismo.
Le ultime due sezioni della relazione sono dedicate all'ambiente e al futuro. Sul primo tema la Corte riferisce su come da anni persegua una politica ambientale ambiziosa, che punta a soddisfare standard elevati in materia di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente. Per quanto riguarda il 2021 , dopo i cambiamenti vissuti nel 2020, l'istituzione preannuncia che sarà l'anno in cui verranno portati avanti i progetti in corso che incorporano le innovazioni derivanti dall'esperienza del lavoro a domicilio nel contesto di un graduale ritorno a modalità lavorative più presenziali. Nell'ambito della dematerializzazione, semplificazione e razionalizzazione dei flussi documentali e decisionali, è stato approvato un progetto per un sistema integrato di gestione dei fascicoli giudiziari che si tradurrà in guadagni di efficienza sia per gli organi giurisdizionali sia per i servizi associati al trattamento delle cause.
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