Giustizia

Specializzazioni forensi, il Coa Roma impugna il Regolamento: viola la legge professionale

Azione condivisa con Napoli e Palermo. Nel mirino l'obbligo di convenzioni con le associazioni specialistiche maggiormente rappresentative

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di Francesco Machina Grifeo

Il Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma impugna il Regolamento sulle specializzazioni forensi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 dicembre 2020 n. 308. Con delibera unanime assunta nel corso dell'adunanza del 4 Febbraio scorso, il Coa ha deciso di portare davanti al Tar il Decreto 163/2020 che regola il le modalità di conseguimento del titolo di Avvocato Specialista per violazione della legge professionale (247/2012). L'azione giudiziaria, informa una nota, sarà supportata anche dalle uguali decisioni dei Consigli dell'Ordine di Palermo e Napoli.

Per il Presidente Antonino Galletti, infatti: "È illegittima la previsione secondo la quale gli ordini professionali per partecipare al percorso formativo dei futuri specialisti debbano stipulare apposite convenzioni con le associazioni specialistiche maggiormente rappresentative, laddove la legge riconosce agli Ordini la mera facoltà di farlo, e dunque la possibilità di procedere anche autonomamente – al pari del Consiglio nazionale forense –senza necessità del consenso di soggetti privati".

La disposizione regolamentare, spiega Galletti, appare dunque violativa dell'articolo 9 delle legge 247/2012 ed "ingiustamente offensiva e penalizzante" per gli ordini che "sono addirittura esclusi dal percorso formativo dei futuri specialisti nei settori dove, non esistendo associazioni specialistiche maggiormente rappresentative, sono nell'impossibilità di stipulare convenzioni all'uopo abilitanti".

Peraltro evidenzia Galletti il legislatore fa riferimento ai soli settori di specializzazione, apparendo dunque singolare la suddivisione di conio regolamentare dei tre settori principali (civile, penale ed amministrativo) in svariati "indirizzi" che poi hanno rilievo anche esterno, determinando le modalità del percorso formativo e consentendo la spendita dell'indirizzo nei confronti di terzi.

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